DataCore Software ha annunciato di avere stracciato la vecchia guardia dei sistemi di storage ad alte prestazioni raggiungendo la cifra di 5,1 milioni (5.120.098,98) di SPC-1 IOPS nel test comparativo di riferimento per l’intero settore: il benchmark SPC-1 dello Storage Performance Council. Questo nuovo risultato pone DataCore al primo posto della Top Ten by Performance di SPC-1.
Per inquadrare nella giusta prospettiva questo risultato, va detto che in test indipendenti e verificati il software DataCore Parallel Server è stato certificato come più veloce dei due più rapidi concorrenti messi insieme. Lo Huawei OceanStor 18800 V3 deteneva il primato con 3.010.007,37 di SPC-1 IOPS, seguito dall’Hitachi VSP G1000 (dotato di Hitachi Accelerated Flash) con 2.004.941,89 di SPC-1 IOPS.
Questo record di DataCore è stato raggiunto utilizzando una coppia di server Lenovo standard connessi tramite Fibre Channel a 12 host esterni, ognuno dei quali aveva il compito di generare carichi di lavoro enterprise di tipo database per produrre il traffico I/O richiesto dal test (si veda il DataCore Parallel Server Full Disclosure Report). Sulla configurazione a 2-nodi è stato utilizzato DataCore Parallel Server, una soluzione software capace di sfruttare il calcolo multi-core per eseguire l’elaborazione I/O in parallelo. In questo modo è possibile trasformare le piattaforme di calcolo standard in server di storage paralleli particolarmente adatti a gestire l’I/O delle applicazioni più esigenti, sia sulla rete di storage sia in sistemi iper-convergenti stand-alone.
“Anche se il record mondiale di prestazioni è un grande risultato, per DataCore è solamente il punto di partenza ottenibile con le tecnologie di Parallel I/O e con le evoluzioni del multi-core: è una cosa che non ha confini – ha dichiarato George Teixeira, Presidente di DataCore Software -. Questi risultati sono stati ottenuti utilizzando solamente due piccoli server standard. La flessibilità del nostro software consente di aggiungere più core e più nodi server, ma il nostro vero obiettivo non è solo quello di esibire il massimo delle prestazioni. Abbiamo invece voluto dimostrare di essere entrati in una nuova era per l’I/O e per le architetture di storage, gestite da software parallelo capace di sfruttare le innovazioni dei processori offerte dall’espressione trasformata, ma ancora inconfondibile, della Legge di Moore”.