Negli ultimi anni si è verificato un progressivo incremento, quantitativo e qualitativo, di attacchi e minacce cyber con le finalità più disparate: dalle frodi ed estorsioni informatiche ai furti di identità e di dati sensibili, fino ad arrivare allo spionaggio e al sabotaggio industriale, compresi gli atti vandalici meramente emulativi. I professionisti della sicurezza devono garantire un ambiente sicuro per dipendenti, visitatori e asset aziendali dovendo affrontare e contrastare minacce senza precedenti che, essendo di fatto prive di confini fisici e di limiti geografici, spesso non vengono percepite da parte della vittima.
Per aiutare le imprese a far fronte a questi rischi, Tyco ha sviluppato un programma di cyber-protection che va oltre la protezione dei singoli componenti e garantisce un approccio olistico alla sicurezza fisica e logica. Il programma non termina infatti con il rilascio dei componenti, ma continua lungo tutto il ciclo di vita dei sistemi sviluppati e installati che vengono sottoposti a continue e rigorose procedure di test al fine di minimizzare i rischi a fronte di nuove vulnerabilità.
“Secondo uno studio globale che analizza l’impatto economico delle violazioni dei dati sugli utili di un’azienda sponsorizzato da IBM e condotto dal Ponemon Institute, il costo medio del breach è salito a 4 milioni di dollari, con un aumento del 29 percento dal 2013”, commenta Andrea Natale, Marketing Manager di Tyco Integrated Fire & Security. “Il nostro programma è completo e integrato e offre massima protezione grazie alla crittografia end-to-end delle comunicazioni tra dispositivi, database cifrati; system auditing, alterting e management; protezione contro attacchi DoS (Denial of Service); restrizioni su porte, protocolli e servizi; archiviazione, failover e alta disponibilità dei sistemi, il tutto con un elevato livello di personalizzazione degli accessi e delle autorizzazioni degli utenti”.
Le soluzioni tecnologiche offerte da Tyco spaziano dai sistemi di controllo accessi, ai sistemi di videosorveglianza (nvr, vms e telecamere IP) fino alle piattaforme integrate di sicurezza di tipo psim e sono degli «industry-first» grazie a rilevanti certificazioni e approvazioni nel settore della cyber security, in linea con il framework di NIST.
“I dispositivi di sicurezza IP, quali telecamere o lettori di controllo accessi spesso non sono il target degli attacchi cyber, ma il punto di ingresso degli hacker alla rete aziendale”, conclude Natale. “È necessario che le aziende si adoperino per adottare le contromisure necessarie, soprattutto in vista dell’entrata in vigore nel 2018 del nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali e della Direttiva che regola i trattamenti di dati personali nei settori di prevenzione, contrasto e repressione dei crimini”.