Si è conclusa la settima edizione del “Premio Ricoh per giovani artisti contemporanei” con la premiazione dei vincitori che si è tenuta presso il Mondadori Megastore di Piazza Duomo (Milano). Come per le altre edizioni, il Premio è organizzato da Ricoh Italia in collaborazione con Art Relation e con il patrocinio della Città metropolitana di Milano e del Comune di Vimodrone.
La giuria – presieduta da Giorgio Grasso, critico d’arte e curatore del Padiglione Armenia alla Biennale di Venezia 2017 – era composta da Davide Oriani (CEO di Ricoh Italia), Mirko Bianchi (Past President di Ricoh Italia), Mario Maiocchi (Amministratore Delegato Mondadori retail), Rino Moffa (editore e Amministratore Unico di Tnv), Sabrina Ravanelli (artista) e Vincenzo Gornati, Consigliere comunale del Comune di Vimodrone. La giuria ha decretato:
- Vincitore assoluto: Paolo Piacentini con l’opera “I Passanti”
- Vincitore per la sezione pittura-disegno-grafica: Giada Cerullo con l’opera “Zoe”
- Vincitore per la sezione scultura-installazione: Edoardo Aguzzi con l’opera “Le virtù”
- Vincitore per la sezione fotografia-video, digital art: Adele Ardigò con l’opera “Onde Cosmiche”
Agli artisti è stato chiesto di esprimere, attraverso le loro opere, i valori Ricoh così riassumibili: “Lo sforzo verso l’innovazione, che semplifica la vita e il lavoro, salvaguardando nel contempo l’ambiente e in generale i principi della responsabilità sociale d’impresa”.
Camminare sul filo del tempo riutilizzando e reinterpretando
Paolo Piacentini (Scuola d’Arte applicata del Castello Sforzesco, Milano), vincitore assoluto di questa edizione, commenta la propria opera (collage, stampa su tela): “Il quadro I Passanti raffigura un cammino dove il focus non è la meta, ma il procedere insieme, l’andare avanti avendo un occhio su ciò che ci lasciamo alle spalle. Le crepe sono pezzi di coccio di un vaso che non va buttato, ma ricomposto, riassemblato. Un’attenzione all’ambiente che, come per i valori di Ricoh, è in armonia con un progresso che coinvolge tutti. Come nella tecnica giapponese del Kintsugi l’arte delle preziose cicatrici, dove un vaso di ceramica rotto viene aggiustato mettendone in risalto le spaccature, spesso con l’aggiunta di oro o altri metalli preziosi. Come rughe di un viso. È il tempo passato e non rinnegato, che fa del suo trascorso la propria forza. Nel collage troviamo un concetto di riuso e reinterpretazione. Pezzi della stessa immagine vengono ricomposti, rimescolati, sovrapposti senza perdere la visione generale, il punto di partenza. Come il tempo, che diventa passato nel momento stesso in cui viene vissuto, il cammino de I Passanti è sul filo del presente, del passato e del futuro, che sono inscindibili”.
Progredire senza perdere il contatto con la natura
A vincere la sezione pittura-disegno-grafica è Giada Cerullo (Accademia di Belle Arti “Mediterranea” di Messina) con l’opera “Zoe” realizzata su tela. L’artista spiega: “Da sempre lo scopo primario dell’uomo è stato il progredire, il rinnovarsi, ma con il passare del tempo ha lentamente perso il contatto con la natura. Che invece è l’unico rifugio in cui l’essere umano può abbandonarsi, poiché culla della forza vitale che permea gli esseri viventi. È solo mantenendo questo contatto che l’uomo potrà realmente rinnovarsi. Un incontro tra umanesimo e innovazione che emerge bene dalla lettura dei valori di Ricoh. Ho scelto il nome Zoe per intitolare la mia opera in quanto questa parola trae le sue origini dal greco antico e indica l’essenza della vita che appartiene all’universalità a tutti gli esseri viventi”.
Una musa che ispira innovazione e creatività
Edoardo Aguzzi (Liceo artistico Papa Giovanni XXIII, Milano) è il vincitore della sezione scultura-installazione con l’opera “Le virtù” realizzata con pasta acrilica e spray, chiodi e fili su tavola di legno. “La mia opera – spiega l’artista – esplora il concetto di creatività, indagando il processo d’invenzione e la capacità di agire per raggiungere il progresso che è propria dell’uomo. Ogni possibile capacità umana è privilegiata e sfruttata per la costruzione di un domani, che si riveli in prospettive future innovativo e migliore per il lavoro e l’ambiente. In totale sintonia con i valori Ricoh. I fili tesi che costellano il volto rappresentano le piccole e grandi idee che hanno reso possibile un perfezionamento della vita dell’uomo, dal suo ingresso nel mondo fino ad oggi. Il profilo è circondato da una massa irregolare che richiama la materia essenziale e primordiale di un mondo incontaminato. È proprio da questa materia che tutto ciò che possiamo vedere e percepire si è sviluppato, è da qui che nasce il dialogo tra le idee dell’uomo e la realtà in cui vive.
L’idea è una sorta di entità che ispira come una musa e si concretizza sulla tela”.
Un’innovazione che non può prescindere dallo sviluppo sostenibile
Adele Ardigò (Accademia di Belle Arti di Brera, Milano) ha vinto la sezione fotografia-video, digital art con l’opera “Onde Cosmiche” (fotografia digitale, stampa inkjet). “Nella mia opera lo sforzo verso l’innovazione si trasfigura in armonie cromatiche intangibili, evocando le polveri iridescenti e le cangianti correnti di vapore delle nebulose. I riflessi paiono onde di madreperla irradiate dalla nascita di nuove stelle, che altresì nuotano nel microcosmo dell’acqua, specchio senziente dell’universo. L’immagine vuole così porre in luce l’importanza dell’acqua, risorsa preziosa e fondamentale, nelle sue molteplici accezioni. Perché, coerentemente con i valori di Ricoh, l’innovazione non può prescindere dall’attenzione alle risorse disponibili. Via principale per uno sviluppo tecnologico sostenibile”.
Le opere vincitrici si aggiungono alla collezione d’arte che Ricoh ha iniziato con le scorse edizioni e che è allestita presso la sede di Vimodrone (Milano).