Un ampio spazio alla videosorveglianza in tutte le sue sfaccettature sarà dedicato in occasione del Secsolutionforum, giornata di formazione per i professionisti della sicurezza, che si svolgerà presso il Centro Congressi Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, in provincia di Pescara.
Nel programma della giornata è, si parlerà di sicurezza urbana, videosorveglianza e privacy, figure professionali nuove come il security manager, ma anche di protezione antincendio e antintrusione.
Con l’entrata in vigore lo scorso anno del GDPR anche il settore della videosorveglianza, infatti, ha subito cambiamenti nella sua gestione e utilizzo quotidiano. Da questo presupposto nasce l’esigenza di coniugare fra loro norme e finalità come acquisizione dati video e gestione secondo normative vigenti, controllo del territorio pubblico (ma anche privato) e messa a disposizione delle Forze dell’Ordine di dati immagazzinati, prevenzione e perseguibilità degli atti criminali e ausilio per la prevenzione di eventi ambientali come gli incendi.
Grazie a questa tecnologia in continuo sviluppo ed espansione, è possibile, in moltissimi casi, prevenire eventi criminali o ambientali giungendo a una risoluzione che, mediante i metodi convenzionali richiederebbe molto più tempo. Lo scopo finale, risultato dello sviluppo di questo strumento di sicurezza, è quello di garantire la tutela della persona e del territorio.
Nuove opportunità si stagliano all’orizzonte
Il nostro Paese ha compreso perfettamente l’importanza della sorveglianza video nelle sue più svariate finalità, uno strumento che è volto non solo al mero controllo, ma che è da considerare come parte di un sistema collaborativo su più fronti.
Con l’entrata in vigore del Patto per la Sicurezza, le Pubbliche Amministrazioni avranno a disposizione sovvenzioni stanziate dal Governo. L’Amministrazione attenta e sensibile al discorso sicurezza avrà predisposto una valutazione sull’impatto territoriale della videosorveglianza, redatto un progetto definito in modo da poter entrare nella graduatoria degli enti con diritto alla sovvenzione.
Da parte del Governo, riguardo ai comuni interessati verranno presi in considerazione per l’assegnazione, oltre al progetto anche l’indice di criminalità, per poter dare la precedenza a tutte quei territori ove eventi negativi sono più marcati.
Anche le PA stanno cambiando punto di vista ma occorre fare una dovuta riflessione: i sistemi di videocamere intelligenti o di droni ipertecnologici da soli non possono bastare. Questa implementazione può risolvere in parte i problemi con una spesa relativamente bassa, ma in primis è necessaria la presenza di uomini. Il primo step di tutte le PA coinvolte, ossia quello di innalzare il proprio livello di sicurezza e di sorveglianza è stato fatto o è in procinto di essere completato. Va considerato il fatto che se si hanno validi sistemi di segnalazione, occorre anche disporre di un numero sufficiente di agenti che possano fare fronte a ogni evenienza. Purtroppo molti Comuni avendo un numero limitato di queste figure, rendono i nuovi sistemi soltanto un palliativo.
Un nuovo business per il rilancio
Per le imprese che operano nel settore della videosorveglianza e sicurezza, le PA sono un ulteriore fonte per implementare il loro business. Le aziende che investono in sicurezza possono, condividendo con gli enti locali ogni impianto di sorveglianza, ottenere crediti di imposta e vantaggi fiscali.
L’installatore deve saper cogliere questa importante occasione, aggiornarsi sulle nuove tecnologie e normative, acquisendo maggiore professionalità e diventare “l’imprenditore di questa possibilità”, proponendosi in modo proattivo e convincente ai propri interlocutori. Le aziende che comprenderanno quanti vantaggi porterà l’ammodernamento di questo settore avranno il territorio di ubicazione più sicuro e contribuiranno al rilancio di molte zone colpite dalla crisi.
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