L’automazione incrementale mediante la computer vision basata su smartphone e la realtà aumentata è un modo veloce e a basso costo per trasformare digitalmente i retailer, migliorando il servizio clienti e riducendo i costi.
Ne è convinta Scandit, che cita non a caso, un recente studio di McKinsey riferisce che i tipici rivenditori di generi alimentari e gli ipermercati devono affrontare una pressione sui margini di 100-150 punti base, mentre i grandi magazzini e i negozi di abbigliamento hanno una pressione sui margini due volte più alta. La società di consulenza suggerisce che “un programma di automazione completo può compensare in modo significativo questi venti contrari” e indica come esempi il colosso digitale Amazon Go e il gigante della vendita di generi alimentari Kroger.
Nessuno mette in discussione il fattore wow di entrambi questi retailer. Kroger Edge sfrutta il cloud e l’Internet of Things per fornire prezzi dinamici dei prodotti freschi e interagisce visivamente con i clienti riducendo le emissioni di carbonio. Però, l’approccio richiede un investimento di milioni di dollari in infrastrutture e tecnologie come quella realizzata per Amazon Go. Amazon aveva anche il lusso di un sito green-field, un vantaggio non disponibile per gli operatori storici del retail.
Verso alternative economicamente alla portata di tutti
Gli smartphone abilitati dalla computer vision sono un’alternativa efficace e più economica. L’utilizzo del riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) e della realtà aumentata (AR), ad esempio, fanno parte di un approccio incrementale che sta già automatizzando le attività lungo l’intera catena di fornitura attraverso l’upskilling, invece di sostituire i lavoratori del settore retail.
Per beneficiare dei vantaggi offerti dall’automazione digitale, i retailer non devono per forza smantellare le infrastrutture dei negozi e interrompere le operazioni installando telecamere, bilance, scaffali elettronici, robot in corridoio e altri oggetti sensoriali nei negozi. Possono semplicemente fornire al personale smartphone e app di uso quotidiano per interagire con i codici a barre sui prodotti, per accedere in tempo reale a informazioni quali i livelli delle scorte, le date di consegna e la verifica dei prezzi dal sistema ERP o da altre fonti di dati. Il personale così equipaggiato digitalmente può fare inventari rapidi, ottimizzare gli scaffali, consigliare i clienti e molte altre attività.
L’introduzione della scansione mobile offre una miriade di opportunità per reingegnerizzare i processi e aumentare l’efficienza in tutta la supply chain. La gestione dell’inventario e il prelievo delle scorte diventano semplici e veloci, e i lavoratori possono trovare gli articoli contrassegnati o leggere gli aggiornamenti riguardanti i prodotti con una sola scansione.
I plus dell’automazione incrementale
L’utilizzo di smartphone a prezzi accessibili per aumentare digitalmente le attività in ambito retail e il personale qualificato consente di superare un collo di bottiglia chiave che il rapporto McKinsey evidenzia: “I retailer faticano a liberarsi dalla tirannia dei cicli di bilancio e dalla replica della spesa in conto capitale dello scorso anno”. La società di consulenza cita l’inerzia interna come un motivo chiave per non investire in tecnologia come il self-checkout e il shelf-scanning.
Ma il progresso della tecnologia mobile e delle soluzioni basate su software evita la necessità di aggiornamenti che richiedono enormi investimenti, con la possibilità di passare a soluzioni software finanziate dalla spesa operativa. Facendo leva sui codici a barre esistenti e sostituendo l’hardware di scansione dedicato e costoso con soluzioni per smartphone, si ottengono notevoli risparmi sui costi dell’hardware tradizionale e sui costi di manutenzione e assistenza. Con i risparmi sui costi reinvestiti per implementare soluzioni software e dispositivi mobili a prezzi accessibili per tutto il personale, i rivenditori vedranno notevoli vantaggi in termini di efficienza e conseguenti opportunità di reingegnerizzazione dei processi.
Per i retailer che scelgono l’automazione incrementale, i guadagni non sono meno significativi rispetto alla scelta di un aggiornamento “Big Bang” delle operazioni ma i rischi sono minori. È necessario, infatti, stanziare meno risorse per ridurre i costi, migliorare l’esperienza del cliente e molto altro ancora.
McKinsey fa notare che l’opportunità di automazione nel retail va oltre la semplice gestione dei negozi. Più in generale, i robot intelligenti possono immagazzinare, prelevare e scaricare i prodotti dai pallet e trasportarli, calcolando al contempo i percorsi ottimali attraverso un magazzino. Gli addetti al magazzino che utilizzano smartphone per queste attività, lo fanno con una velocità e una precisione che si riflette sui profitti.
L’unione della computer vision e dell’AR sugli smartphone consente ai retailer di sperimentare i benefici dell’automazione e di reingegnerizzare in modo incrementale altri processi lungo tutta la catena di fornitura, senza nessuna interruzione e a un costo irrisorio. Che si tratti del controllo dei prezzi in tempo reale, del prelievo delle scorte o della clientela, i rivenditori possono partecipare alla visione di McKinsey, ma a una frazione del prezzo – e senza alcuna interruzione delle proprie attività.