Come abbiamo avuto modo di approfondire su queste pagine molte volte, in ambito sanitario è app mania. Stiamo infatti assistendo a un enorme sviluppo di applicazioni che hanno a che fare con la salute e il benessere, facilmente accessibili e disponibili per smartphone e tablet. Un fenomeno da un lato molto positivo, dal momento che le applicazioni possono essere utilizzate per l’accesso a informazioni mediche e formazione, per supporto alla diagnosi, trattamento e/o monitoraggio di patologie, per la prevenzione ma anche per dare supporto ad attività collegate al wellness o al cambiamento delle abitudini.
Dall’altro lato, però, per gli utenti delle app, ma anche per gli organismi regolatori, risulta complicato acquisire informazioni sugli scopi effettivi, sulla qualità del prodotto, sulla sua efficacia e ancor più sui rischi potenziali collegati al loro uso. Per cercare di affrontare il problema molti si affidano ai commenti di altri utilizzatori su blog appositi, forum o direttamente sulle piattaforme su cui sono venduti. Peraltro, è importante sottolinearlo, tali informazioni riguardano nella maggior parte dei casi l’usabilità del prodotto e non la sua qualità, il suo scopo, l’efficacia e i possibili rischi connessi con un utilizzo non corretto.
Diventa perciò fondamentale creare una effettiva consapevolezza intorno all’utilizzo di queste applicazioni, perché tutti vi si possano approcciare in maniera responsabile e sicura.
Proprio in questa direzione va l’iniziativa de la Commissione “Informatica medica” di UNINFO (Ente federato UNI per le tecnologie informatiche e le loro applicazioni) che propone il progetto di norma E14D50010 “Informatica medica – Criteri d’identificazione delle App nel mondo socio-sanitario della salute”, futuro rapporto tecnico nazionale. Il progetto intende realizzare una guida a supporto di fornitori, utenti e distributori che propongono le App nell’ambito del mondo socio-sanitario della salute, per informarli sulla corretta identificazione e caratterizzazione documentale dei software proposti.
La documentazione risultante permetterà:
•agli utenti di avere una maggiore consapevolezza delle caratteristiche e della qualità del prodotto oltre che dell’eventuale valutazione dei requisiti di sicurezza ed efficacia,
•ai distributori di essere garantiti rispetto ai prodotti che offrono,
•agli enti regolatori e organismi preposti la veloce individuazione di situazioni importanti,
•agli organismi preposti la realizzazione delle banche dati delle APP per categoria delle informazioni utili alla categorizzazione.
Dal 24 agosto al 8 settembre prossimo il progetto si trova nella fondamentale fase dell’inchiesta pubblica preliminare. È possibile inviare commenti dalla pagina del sito web dedicata.