L’ottava edizione degli “IBM 5 in 5” ha rivelato le cinque innovazioni che cambieranno la nostra vita nei prossimi cinque anni e tra queste novità potrebbero esserci interessanti risvolti anche per la disciplina medica.
L’”IBM 5 in 5” di quest’anno si concentra sull’idea che qualsiasi cosa sarà in grado di apprendere: nella nuova era dei sistemi cognitivi le macchine saranno in grado di imparare, ragionare e impegnarsi con noi in modo più naturale e personalizzato. Con il tempo le macchine sono destinate a diventare sempre più intelligenti e ci aiuteranno ad affrontare quelli che fino ad ora potevano essere considerati problemi irrisolvibili.
Una delle piaghe del nostro secolo, malattia per certi versi ancora misteriosa, è senza dubbio il cancro. Nonostante i notevoli progressi nella ricerca e nella cura, dal 2008 la sua incidenza è aumentata di più del 10%, tanto è vero che questa malattia colpisce più di 14 milioni di persone e costa la vita a 8,1 milioni di pazienti ogni anno in tutto il mondo.
Immaginiamo cosa accadrebbe se la cura potesse essere più specifica e precisa, se i computer potessero aiutare i medici a capire come un tumore colpisce un paziente a causa del suo DNA e proporre un set di farmaci generici che attaccano il cancro nel modo più opportuno.
IBM è fermamente convinta che nell’arco di 5 anni, i progressi nella big data analytics e negli emergenti sistemi cognitivi basati sul cloud, unitamente ai passi avanti che verranno fatti nella ricerca e nella sperimentazione genomica, potrebbero aiutare i medici a diagnosticare con precisione il cancro e a creare piani terapeutici personalizzati per milioni di pazienti in tutti il mondo. Macchine intelligenti cattureranno l’attività dell’intera sequenza del genoma e perlustreranno vasti archivi di cartelle cliniche e pubblicazioni per apprendere e fornire in modo rapido agli oncologi suggerimenti specifici e perseguibili sulle opzioni terapeutiche.
Nell’arco di cinque anni, quindi, i sistemi cognitivi basati sul cloud potranno rendere disponibile questa medicina personalizzata su ampia scala e a velocità che in precedenza non erano nemmeno pensabili.
Già da ora IBM sta cominciando a lavorare con diversi partner nella sanità per sviluppare sistemi in grado di fornire suggerimenti a livello di genoma e ridurre il tempo necessario ad identificare la giusta cura per un paziente da settimane e mesi, a giorni e minuti.
Si ritiene, inoltre, che con il tempo questi sistemi diventeranno ancora più intelligenti dal momento che apprenderanno i dati relativi alle persone, alle loro informazioni genomiche e alla loro risposta ai farmaci, aprendo così la possibilità di fornire opzioni personalizzate di trattamento sul DNA per condizioni quali ictus e malattie cardiache. Attraverso il cloud, quindi, una sanità più intelligente può raggiungere un numero maggiore di persone in un numero maggiore di luoghi, fornendo nel contempo accesso a informazioni di vitale importanza a una comunità globale di fornitori di servizi sanitari.
Ecco, è questo il futuro che ci attende. Non ci resta che sperare che quelle che per il momento sono solo previsioni si trasformino in solide e consolidate realtà.