[section_title title=Personalizzazione, condivisione delle informazioni per il bene comune ed ospedali in casa]
Personalizzazione, condivisione delle informazioni per il bene comune ed ospedali in casa
Oltre il 70% degli intervistati in Italia e nel mondo si dichiara così disponibile a utilizzare sensori nei servizi igienici e nei flaconi di medicinali, o monitor della deglutizione per raccogliere in tempo reale dati utili sulla salute personale. Il 60% delle persone preferisce un regime sanitario personalizzato specificamente in base al proprio profilo genetico o biologico. E il 53% degli intervistati afferma di avere nei confronti delle analisi autogestite almeno lo stesso grado di fiducia di quello riposto nel medico.
Oltre alla personalizzazione, la tendenza a far sì che la medicina tenga conto dei singoli individui, un’altro fattore importante che emerge dalla ricerca è la disponibilità dei cittadini a condividere informazioni per il bene comune. Molti, infatti, si sono dichiarati disponibili a condividere le proprie informazioni personali per favorire il progresso della medicina e ridurre i costi per tutti. Addirittura l’84% del campione sarebbe disponibile a condividere in forma anonima i propri dati sanitari personali, se ciò comportasse una riduzione dei costi dei trattamenti oppure dei costi complessivi del sistema sanitario.
Per il futuro si prevede poi che l’ospedale sarà in casa. Il 57% degli intervistati è infatti convinto che gli ospedali tradizionali diventeranno obsoleti nel futuro e che grazie all’innovazione della tecnologia sarà possibile gestire molti aspetti dell’assistenza sanitaria senza la necessità di visite a domicilio del personale medico, liberando le persone dai tradizionali vincoli di tempo e luogo.
Si andrà sempre più verso un modello standard che prevede l’assistenza sanitaria in casa, e non in ospedale o in clinica.