Il tema della sanità digitale è uno dei più caldi sul piatto dell’Healthcare. La rivoluzione digitale potrebbe cambiare davvero le cose, portando benefici tangibili a personale medico, cittadini e a tutta la comunità. Ci stiamo già trovando e ci troveremo sempre di più di fronte ad un vero e proprio cambiamento epocale che porterà ad avere una sanità più informatizzata e per questo “a misura di cittadino”, più vicina alle sue esigenze di salute e più puntuale nelle risposte di cura. Di questo ed altro si parlerà a Trieste, dove Italia ed Europa si incontrano per discutere di digitalizzazione nel corso dell’evento “Sanità Digitale”, che si terrà venerdì 20 giugno.
Gli interrogativi restano tanti, di fronte a questi nuovi positivi scenari lo scetticismo continua a persistere: ci si chiede se davvero una rivoluzione di questa portata nel nostro Paese sia possibile. Una via da percorrere è quella di trarre spunto dai percorsi già avviati nelle altre nazioni europee, come la Svezia e la Danimarca, dove il fascicolo sanitario elettronico è già una solida realtà.
Quello che è certo è che è ormai accettata da tutti la necessità di passare da una medicina di attesa, adatta alle patologie acute, ad una medicina di iniziativa, che consiste in un sistema integrato tra il medico di medicina generale e gli altri operatori della nuova “medicina di famiglia” con il supporto dell’informatica, adatta alle patologie croniche, che individua i pazienti a rischio implicando controlli mirati. E ormai nel linguaggio medico sentiamo parole nuove come “fascicolo sanitario elettronico”, “agenda digitale” e “ricetta elettronica” che stanno rivoluzionando le abitudini del paziente, consentendogli per esempio di passare direttamente in farmacia a ritirare i farmaci.
La sanità pubblica è senza dubbio in corso di trasformazione e questa corre sul filo della digitalizzazione, della tecnologia e dell’evoluzione informatica che rendono questo mondo più efficiente ed in grado di superare importanti barriere, come quelle di chi fa fatica a raggiungere il posto di cura.
La rivoluzione sanitaria comporta però di rivedere alcuni concetti fondamentali come la privacy del cittadino-paziente, l’utilizzo in sicurezza nel crossborder e la protezione dei dati sensibili. L’Italia si trova quindi di fronte a una nuova sfida, e questa volta deve fare in fretta per essere al passo con l’Europa.