A cura di Paolo Rebuffo – blogger ideatore di www.rischiocalcolato.it
L’oggetto qui sopra ritratto rivoluzionerà completamente il rapporto fra cittadini, stati e multinazionali (e anche quello col negoziante della serie “km zero sotto casa”). Si tratta di un sensore che legge l’impronta molecolare delle cose. Ok, detta così è puro marketing. In realtà SCIO è uno spettrometro che analizza il riflesso sulle cose di una luce ad una particolare frequenza e ne tira fuori una impronta. Non si tratta ovviamente di un vero spettrometro da laboratorio, le capacità di SCIO sono limitate e per funzionare bene ha bisogno di informazioni dall’utente, nello specifico “che cosa sto analizzando”. L’idea geniale è quella di creare un database delle impronte spettrografiche delle cose, una mela, una medicina (un principio attivo), un pezzo di carne bovina o pollo, l’acqua, etc.. Poi creare dei casi specifici, ad esempio una mela di una settimana ha questo tipo di impronta, una di 3 settimane quest’altra. Un’altra mela con pesticidi, di due settimane, avrà un’impronta ancora diversa da un’altra senza additivi chimici, e così via. Infine, una volta raccolti i dati, basterà confrontare i risultati dell’analisi con il database e estrarre il risultato più probabile.
Sembra cervellotico ma in realtà, quello che fa SCIO è estrarre l’Hash della composizione molecolare della superficie delle cose, un dato di sintesi che, accoppiato ad altre informazioni, può dare analisi molecolari accurate e istantanee. Io sono sicuro che SCIO inaugurerà una nuova classe di prodotti e che la tecnologia verrà integrata direttamente negli smartphone in futuro, e sarà rivoluzionario.
Immaginate di andare a comprare un litro di latte della multinazionale e un litro di latte dal produttore “km zero”, e poi di poterli analizzare per scoprire se quel latte sia veramente latte fresco e se contenga sostanze inquinanti. Immaginate di analizzare l’acqua della vostra città. Immaginate di sapere con esattezza se la bellissima e invitante mela che avete davanti è stata trattata per apparire ancora buona anche se dentro in realtà è fatta di marciume (immagino vi sia capitato). Immaginate di potere sapere esattamente che principio attivo c’è nella pillola davanti a voi. Probabilmente all’inizio l’aggeggino avrà qualche problema, ma sapete come vanno le cose con la tecnologia, ci sarà la seconda generazione, poi la terza…ah già, nei piani futuri SCIO potrà analizzare il sudore, l’urina e una goccia di sangue per dare dei warning di qualità sullo stato di salute di ciascuno. Poi dite che il determinismo tecnologico è qualcosa da temere: io lo adoro.
P.S. I primi SCIO dovrebbero essere consegnati a Febbraio 2016, conoscere per deliberare. Potere al consumatore…