[section_title title=Competenza e lealtà reciproca]Competenza e lealtà reciproca
Se ne parla tanto, su questo non c’è dubbio, la sicurezza IT è un argomento molto dibattuto, ma il fatto che si prendano contromisure adeguate non è così scontato.
È il parere di Fabio Naccazzani, amministratore Ecobyte, azienda di ventennale esperienza, specializzata nella fornitura di soluzioni di security.
Con una realtà di questo tipo è dunque interessante indagare quali sono gli argomenti che fanno sì che le aziende si aprano alle soluzioni di sicurezza.
«Spesso – ha spiegato Naccazzani – sono i vendor che ci indicano i deal utili sia a livello di vendita che di installazione. Ovviamente, anche noi lavoriamo con i nostri commerciali sul territorio. E poi succede, anche se sempre meno, che veniamo contattati dalle aziende, ma in questo periodo i budget sono diminuiti e questo ha avuto delle ripercussioni, inevitabilmente. Purtroppo, devo aggiungere, che uno dei motivi di ingresso da parte nostra nelle aziende è il verificarsi di perdite di dati o altri problemi. Abbiamo notato che chi lavora con l’estero (o ha filiali per l’esportazione) ha necessità impellenti sul fronte e-security, vi è molta più attenzione. Questo è vero soprattutto quando si lavora con Paesi come la Cina o l’India che sono particolarmente pericolosi e serve più controllo, per esempio, dal punto di vista della Data loss prevention. Guardando più strettamente a Ecobyte, mettiamo in campo la nostra esperienza di lunga data nel mondo della system integration e le grandi competenze acquisite. Noi, infatti, spendiamo il 10 per cento del nostro fatturato annuale in corsi per i nostri sistemisti. Noi ci siamo focalizzati sui vendor in cui crediamo e questi stessi, dal canto loro, ci stanno facendo crescere. Il rapporto con i vendor è infatti fondamentale perché la tecnologia è sempre più sofisticata e non è banale integrarla, in alcune occasioni i prodotti non sono stabili, è necessario avere supporto da loro e tra l’altro se, come qualche volta è successo in questo ultimo periodo, tale supporto viene a mancare, aumenta moltissimo il nostro lavoro».
Come si stanno comportando i mercati target?
«Le banche continuano a essere attente alle problematiche di sicurezza – ha proseguito Naccazzani – le medie aziende invece si limitano a valutare soluzioni di antivirus e firewall. Credo che ormai si sappia che questi ultimi non sono sufficienti, il mondo è pieno di minacce, gli incidenti legati a infezioni informatiche sono stati oggetto di cronaca, universalmente riconosciuti. Però i budget diminuiscono e allora probabilmente ci si accontenta. Questo si traduce in un trend di decrescita delle nostre revenue, come del resto del mercato. A fronte di questo, quindi, abbiamo deciso di introdurre nuove tecnologie per aumentare il nostro parco clienti. In particolare, intendiamo lavorare sempre più con il mercato privato che comunque per noi (che pur abbiamo una filiale a Roma e che sinora abbiamo generato la metà del nostro fatturato nella Pubblica Amministrazione centrale) adesso risulta essere più interessante».