Olidata ha partecipato a EXPO & CYBER SECURITY FORUM a Pescara “La Fiera Adriatica della Sicurezza”, giunta alla sua VII° edizione.
La tre giorni di fiera nella città abruzzese che si chiude oggi ha visto tra i suoi relatori il Presidente di Olidata, Cristiano Rufini (in foto), che è intervenuto su due temi cruciali per la crescita del nostro Paese. Uno riferito all’incontro tra Pubblica Amministrazione ed aziende in campo cyber security, l’altro su come il Cyber Resilience Act possa incidere sul lavoro delle società.
“Credo che il Cyber Resilience Act debba essere visto come un’opportunità sia per le PA, sia per Vendor e system Integrator. Di fatto, dopo la forte spinta dovuta alla Pandemia, il CRA regola in maniera decisa le linee guida per la messa in sicurezza di tutta quella che possiamo definire la “Supply Chain del dato”, questo per consentire un utilizzo sicuro del mondo digitale. A tutto tondo. Come detto dalla Von Der Leyen qualche anno fa, ormai neanche più il termine DIFESA può prescindere dal concetto cyber”.
Sfide e opportunità nella cyber security per Olidata
“Le PA devono spesso fare i conti con un parco sistemi obsoleto, ma non ci si può esimere e credo si debba sfruttare la leva del CRA per definire nuovi sistemi, cambiare i paradigmi dei processi, introdurre nuove modalità di analisi ed efficientamento dei processi e considerare che ormai tutto deve essere connesso per essere in linea con i tempi. Tutto connesso equivale a dire tutto potenzialmente “attaccabile”. Questa è la sfida e allo stesso tempo l’opportunità per le aziende che operano nel settore della cyber security”.
“Gli scenari implementativi, i sistemi hardware e i dispositivi coinvolti sono innumerevoli, insieme offrono una superfice di attacco estremante ampia, per cui le aziende che operano in questo settore devono estendono sempre di più le proprie competenze non solo più in maniera verticale e tecnica, ma soprattutto tecnologica e anche di contesto funzionale per garantire che tutto sia in sicurezza. Sicuramente un minimo di timore c’è. La responsabilità è tanta, anche perché, così come il GDPR, il Cyber Resilience Act prevede sanzioni economiche importanti, addirittura un tetto di circa 15 milioni di euro o fino ad un massimo del 2,5% del fatturato annuo in caso di sistemi vulnerabili. Significa che questo rischio in un modo o nell’altro non dico verrà delegato, ma comunque condiviso con il partner tecnologico”.
Creare un polo nazionale per la gestione dei dati
Il presidente di Olidata ha poi proseguito illustrando gli obiettivi futuri di Olidata, che pone la cyber security al centro della propria strategia: “La sfida principale alla guida del Gruppo Olidata è quella di creare un polo nazionale per la gestione dei dati che sia innovativo e che utilizzi soluzioni completamente made in Italy. Il nostro progetto parte da una visione di coraggio: non posso pensare che il mio Paese non sia detentore e proprietario esclusivo delle informazioni più importanti. Per far questo abbiamo realizzato una soluzione chiamata Safe Mind, un application framework volto all’acquisizione e all’analisi delle informazioni per trarre valore dai dati. È una soluzione che non si limita a registrare, ma è in grado di attribuire consapevolezza al dato”.