[section_title title=Scenari futuri e possibili contromisure]
In base ai dati raccolti dalla recente ricerca “Social Media Effectiveness Use Assessment” svolta da Snid del Politecnico di Milano, in Italia la penetrazione dei social network in ambito aziendale è circa del 50 per cento (con punte del 70 per cento in alcune aree geografiche come la Lombardia), ed è destinata ad aumentare ulteriormente nel corso di quest’anno.
Gli scenari futuri, in un mondo nel quale si scambieranno 134 exabyte di dati via Internet entro il 2017 (134 volte il volume di traffico IP fisso o mobile che esisteva nel 2000), principalmente tramite dispositivi mobili sono affascinanti e preoccupanti al tempo stesso.
Due miliardi di persone saranno collegate ai social tramite “app” in esecuzione sui loro smartphone e tablet, e scambieranno trilioni di immagini, messaggi e video per lavoro e a fini ricreativi. Se i trend attuali non saranno in qualche modo invertiti, tutto questo sviluppo porterà inevitabilmente a un ulteriore aumento degli incidenti, con conseguenze sempre più gravi.
Il malware si sta già adattando per infettare sistemi mobili, ed è recente la notizia di una botnet cinese composta da un milione di smartphone che prefigura quello che potrebbe accadere, su scala ancora più vasta, nei prossimi anni.
Risulta dunque di fondamentale importanza adottare un insieme di processi e strumenti di analisi e moderazione in tempo reale della conversazione, di monitoraggio contro gli attacchi basati sul malware, di tutela legale, di formazione continua del personale, di prevenzione delle minacce e di gestione degli incidenti, sia per ottimizzare il Roi dei social media sia per evitare danni economici o d’immagine (anche importanti e complessi da sanare), o per rimediare ove si siano già verificati. In questo genere di attività i tempi di reazione sono fondamentali, e richiedono competenze specifiche e cambiamenti organizzativi mirati, che non si possono improvvisare.
Occorre implementare quanto prima dei processi specifici di social business security, realizzata in un’ottica di risk management e di prevenzione, al fine di proteggere gli asset informatici (infrastrutture, dati) e quelli immateriali, non meno importanti (reputazione, brand, proprietà intellettuale), senza dimenticare gli importanti profili di compliance e di tutela legale implicati dall’uso dei social.
Per quanto riguarda gli utenti finali, iniziano a essere realizzate iniziative di sensibilizzazione (lodevole quella del Garante per la Privacy), ma è necessario fare molto di più, cominciando dalle scuole di ogni grado, per creare il giusto livello di consapevolezza tra i giovani e i giovanissimi, che sono e sempre più saranno i principali utenti dei social network.