Attualmente le tecnologie digitali in patologia sono impiegate per applicazioni di nicchia.
In controtendenza e verso scenari innovativi va GE Healthcare, che ha presentato per la prima volta in Italia, al congresso triennale SIAPEC che si è svolto a Roma, un sistema di imaging digitale sviluppato in collaborazione con l’UPMC, affiliato con l’Università di Pittsburg, e che si pone come obiettivo primario proprio la promozione dell’utilizzo clinico routinario delle tecnologie digitali: Omnyx Integrated Digital Pathology.
“Omnyx permette di immaginare un futuro in cui l’analisi e il workflow delle immagini possano dare la possibilità ai medici patologi di prendere decisioni cliniche certe, permettendo una migliore cura del paziente – ha dichiarato Stefano Valgimigli, GE Healthcare – . Il nostro obiettivo è quello di fare leva sulle potenzialità dell’Information Technology per portare le informazioni del paziente al giusto patologo al momento giusto, per una corretta diagnosi”.
Omnyx ha creato una soluzione che consiste in scanner automatizzati progettati per operare all’interno di un laboratorio clinico, software per il workflow che permettano al laboratorio e ai medici patologici di effettuare le diagnosi in assenza di vetrini, integrazione con i sistemi informativi dei laboratori, un sistema backend per la gestione delle immagini e dei dati, con la necessaria autorizzazione regolamentare in quanto strumento medico.
In anatomia patologica c’è la necessità di condividere casi complessi con gli specialisti, spesso a distanza. Il trasporto fisico del materiale aumenta il rischio di danni o perdita di dati e potrebbe causare ritardo nella diagnosi. Omnyx fornisce un importante supporto a queste attività consentendo ai patologi di accedere agli stessi dati indipendentemente dall’area geografica in cui si trovano, contribuendo a raggiungere anche le aree remote o poco servite.
Un altro aiuto che Omnyx darà ai patologi è la possibilità di condividere i dati e confrontarsi con colleghi ed esperti del settore ed interpretare i risultati utilizzando avanzati algoritmi, in modo da favorire una diagnosi migliore e più rapida, che supporterà le decisioni terapeutiche, aiutando ad ottimizzare il ciclo delle cure e mantenendo la semplicità di utilizzo cui i patologi erano abituati con il microscopio tradizionale.
Uno dei possibili esiti da non sottovalutare nell’impiego di Omnyx è la riduzione dei costi, dal momento che i clinici potranno evitare più facilmente eventuali ritardi e danni legati al trasporto dei dati, all’archiviazione e allo stoccaggio dei materiali.
Una delle conferme della bontà di Omnyx è che il sistema ha ricevuto il marchio CE IVD per l’uso clinico. La prima installazione al mondo è stata fatta all’inizio del 2013 ad Arau, in Svizzera.
Omnyx sarà commercializzato in Italia nel 2014.