Qual è la differenza tra memoria e storage? Interpretando la domanda tecnicamente, probabilmente i termini sono intercambiabili. Tuttavia, se si pensa ai concetti che queste parole rappresentano in maniera più ampia – come la differenza tra sfogliare le pagine di un vecchio album fotografico di famiglia (memoria) e navigare all’interno dei contenuti di un archivio aziendale (storage) – è facile intuire la profonda differenza di significato.
In questo senso, la memoria è un viaggio attraverso l’esperienza e le emozioni, mentre lo storage è una mera questione di dati d’archivio. Eppure, entrambi gli aspetti sono egualmente fondamentali. Senza soluzioni di storage, come conserveremmo, oggi, le nostre memorie?
Il passato: gli anni ’80 e un intero mondo in 16KB
Il nostro modo di utilizzare la tecnologia per “conservare la memoria” è oggi radicalmente diverso rispetto a quello degli albori delle tecnologie informatiche di massa, negli anni ‘80. A quell’epoca, la quantità di applicazioni che era possibile utilizzare con soli 16 KB era impressionante, se paragonata ad oggi. Eppure, anche all’epoca, le memorie erano molto più che semplici dispositivi di storage: erano la chiave che apriva nuovi orizzonti e possibilità. La memoria consentiva alla CPU di un computer di affrontare il compito di costruire un intero mondo virtuale.
Progressivamente, già durante quegli anni ‘80, le prestazioni grafiche iniziarono a diventare più vibranti, con un progresso che ancora oggi ammiriamo. Gli ambienti divennero sempre più vari e personalizzati. A renderlo possibile, non era solamente la potenza dei processori. Se non fosse stato per la crescente capacità delle memorie di trasportare grosse quantità di dati all’interno delle macchine a velocità sempre più elevate, i processori non sarebbero stati in grado di sfruttare appieno le loro capacità.
Nei decenni successivi, poi, tecnologia ha fatto passi da giganti, in termini di densità dei chip, con la transizione da 8 Gbit a 16 Gbit, ora disponibili anche con capacità fino a 64 GB e velocità in frequenza fino a 3200 MHz. Anche lo storage ha fatto enormi progressi tecnologici, passando dallo standard SATA a quello NVMe e PCIe Gen3, fino al PCIe Gen4, che avrà una velocità doppia rispetto al suo predecessore.
Una grossa spinta per l’evoluzione delle soluzioni di storage è arrivata anche dalla digitalizzazione di media, cultura e arti. Negli ultimi anni, questi settori sono stati oggetto di una vera e propria rivoluzione, che ha portato alla morte dei supporti fisici. Un esempio concreto ce lo racconta Rafael Bloom, membro di #KingstonCognate. “Quando acquistai la mia prima fotocamera digitale, nel 2002 circa, la scheda di memoria rimovibile (nessuna funzionalità cloud), era in grado di contenere circa 90 – 100 immagini con una “straordinaria” risoluzione di 3,2 megapixel. Ciò significava che, sebbene ci fosse stato un enorme passo in avanti rispetto alle pellicole Kodak, era ancora necessario riflettere se fosse il caso o meno di scattare una foto. Naturalmente, oggi con un semplice smartphone di gamma media è possibile catturare video in formato 4K a 120 frame al secondo, senza alcuna necessità di disporre di fotocamere separate. Il processore conta molto, così come anche il software. Ma sono i chip di memoria che svolgono la maggior parte del lavoro pesante”.
Durante questa evoluzione, i progressi di Kingston nel settore della produzione di memorie e storage si sono mantenuti al passo gli straordinari ritmi della tecnologia. Ed ovviamente, siamo pronti ad affrontare anche quelle che saranno le esigenze degli anni a venire.
Il futuro: AI, machine learning e applicazioni IOT
È ormai evidente che l’intelligenza artificiale è, oggi, uno dei principali vettori di progresso, aggiungendo capacità analitiche e predittive alle tecnologie che tutti noi utilizziamo quotidianamente.
Esattamente come i circuiti integrati sono stati ottimizzati per applicazioni specifiche, come le CPU per PC, per schede grafiche dedicate o controller per macchinari industriali, anche il conseguimento di alte prestazioni nel settore dell’intelligenza artificiale richiede memorie e storage a elevate prestazioni. Kingston occupa già un ruolo primario nel settore delle applicazioni associate all’intelligenza artificiale (AI), al macchine learning e all’IoT nelle memorie e nelle soluzioni di storage.
E quali tipologie di storage potrebbero a breve diventare obsolete in termini di utilità? Come nel caso delle memorie, anche nel settore dello storage si è verificato un cambiamento di mentalità: lo storage oggi viene considerato un contenitore di dati come risorse, ma anche una fonte di grandi responsabilità. La nuova ondata di normative sulla privacy dei dati, dal GDPR al California Consumer Protection Act, passando per altre normative analoghe, ha portato la maggior parte delle organizzazioni a sviluppare una nuova strategia per la gestione di cicli di vita dei dati e dei processi a essi associati. Lo storage non è più quel contenitore passivo di dati che era in precedenza: oggi deve essere sicuro, replicato, crittografato e organizzato.
In questo scenario, Kingston Technology continua a investire milioni nello sviluppo e nel test delle sue memorie e dei prodotti di storage, al fine di supportare le tecnologie odierne e future con iniziative finalizzate a promuovere lo sviluppo nel settore IA, IoT e TechforGood. Kingston non è solo un produttore di memorie: #KingstonIsWithYou. Vogliamo promuovere un messaggio di responsabilità per noi individui: a prescindere da ciò che decidiamo di fare con le nostre tecnologie, le memorie rappresentano la chiave verso prestazioni maggiori ed esperienze più ricche. Come è già successo in passato, i progressi tecnologici hanno il potenziale di cambiare, giorno dopo giorno, il modo in cui viviamo.
A cura di Stefania Prando, Business Development Manager, Kingston Technology