L’ultimo anno di lezioni online ha messo in luce la necessità di sviluppare un’adeguata ed-tech che possa essere utilizzata efficacemente sia a scuola sia a casa. La pandemia ha, infatti, influenzato ogni aspetto dell’educazione, dalla scuola primaria fino all’università e, secondo una ricerca realizzata da Dynabook, quest’anno quasi due terzi dei responsabili IT nell’istruzione aumenteranno i propri budget IT.
Nonostante molti istituti scolastici, a causa delle chiusure nazionali, siano passati alla didattica a distanza, studenti e insegnanti sono stati in grado di continuare a studiare e insegnare con l’aiuto di soluzioni digitali. Questo ha naturalmente avuto un impatto sull’IT e sulle relative priorità. La ricerca Dynabook ha rivelato che le soluzioni basate su cloud (53%), supporto e assistenza IT da remoto così come le infrastrutture di cybersecurity (49%) sono le principali priorità per gli amministratori IT in ambito education. Inoltre, la sicurezza ha registrato il maggior incremento, con l’84% dei decisori IT che la considerano più importante rispetto a prima della pandemia da COVID-19, mentre il 75% delle organizzazioni ha indicato le piattaforme cloud come priorità principale.
Con l’avvicinarsi della fine della pandemia, le lezioni online probabilmente rimarranno una componente importante di molti corsi di studio, in particolare nell’istruzione superiore. Questo significa che i team IT dovranno continuare a garantire la produttività e la collaborazione degli insegnanti da remoto in chiave ed-tech. Naturalmente, questo include fornire ai docenti la giusta tecnologia per continuare a sostenere gli studenti nel loro percorso di apprendimento e, secondo la ricerca Dynabook, oltre la metà (58%) degli istituti scolastici sta già dando priorità alle tecnologie di supporto remoto per il personale.
Ed-tech: come cambiano le priorità degli amministratori IT delle scuole
Come sottolineato in una nota ufficiale da Massimo Arioli, Business Unit Director Italy di Dynabook Europe: «Nell’ultimo anno, abbiamo visto la tecnologia diventare un elemento fondamentale sia in classe sia a casa, ed è chiaro che continuerà a rimanere una parte fondamentale dell’istruzione nei prossimi anni. I dispositivi portatili sono stati considerati gli eroi non celebrati durante i lockdown ed è comprensibile che team e amministratori IT delle scuole stiano cercando di aggiornare i propri dispositivi per supportare potenziali nuovi metodi di apprendimento e lavoro. Oggi, infatti, quasi tre quarti (73%) dei dipartimenti IT nel settore dell’istruzione considerano le scelte d’acquisto di questi device più importanti rispetto a prima della pandemia».
Se un quinto delle aziende considera la sicurezza come il requisito irrinunciabile per l’acquisto di nuovi computer portatili, gli istituti scolastici sono invece alla ricerca di dispositivi che possano rispondere pienamente a un’esperienza di apprendimento o insegnamento ottimizzata, che si tratti di potenza, archiviazione e memoria elevate o di un design robusto per resistere agli urti e ai danni che potrebbero accadere durante la routine scolastica.
Come concluso da Arioli: «È evidente che la pandemia ha avuto un impatto senza precedenti nel settore dell’istruzione. L’accelerazione della didattica a distanza ha trasformato tecnologicamente il settore scolastico per rispondere alle esigenze di studenti e insegnanti. Anche post pandemia, i dipartimenti IT dovranno continuare a riconsiderare priorità e infrastrutture, per garantire agli studenti il più alto standard di apprendimento».