Pricer ha annunciato che lo studio TEI di Forrester Consulting, che ha coinvolto tre catene internazionali della GDO di dimensioni differenti, per un totale di oltre 1250 punti vendita, esamina il potenziale impatto finanziario quinquennale dell’utilizzo di etichette elettroniche intelligenti con tecnologia ottica senza fili: ROI al 277% e vantaggi economici pari a 130,68 Mio di euro in tre anni, e un payback a 18 mesi.
Il mondo del retail sta vivendo un’inarrestabile evoluzione e si trova ad affrontare forti pressioni dettate da fattori che fino a poco tempo fa erano imprevedibili: l’aumento dei costi di produzione e delle materie prime, i rincari energetici, il conseguente sconvolgimento della supply chain e le difficoltà di reperimento di nuova manodopera. Una situazione che non riguarda solo il nostro Paese, ma l’Europa in generale.
La digitalizzazione e l’automazione delle tecnologie dei negozi rappresentano un’opportunità per modernizzare e automatizzare le operazioni dei punti vendita, consentendo loro di affrontare le attuali sfide operative che si trovano di fronte quotidianamente.
Forrester Consulting ha realizzato il TEI – Total Economic ImpactTM, uno studio commissionato da Pricer e condotto nel settembre 2022 che ha coinvolto 3 catene della GDO europee, che in tutto contano più di 1250 punti vendita di generi alimentari. Dopo aver condotto interviste dettagliate ai rappresentanti delle tre aziende che hanno dotato i loro store di ESL con tecnologia ottica senza fili e aver aggregato i risultati in un’organizzazione composita rappresentativa dei clienti intervistati, lo studio Forrester mostra che l’impatto finanziario quinquennale ha registrato un ROI del 277% in tre anni, un payback di 18 mesi, oltre a vantaggi quantificabili in 130,68 Mio di euro, di cui 69,67 Mio di euro come risparmio in termini di tempo e conseguenti risparmi di costi e manodopera grazie all’automazione delle variazioni di prezzo, 42,72 Mio euro in risparmio grazie al miglioramento dell’efficienza di evasione dell’e-commerce e 18,29 Mio euro come risparmio in termini di tempo per il rifornimento degli scaffali.
L’introduzione di una tecnologia basata su ESL, secondo lo studio, non solo aiuta la gestione operativa del punto vendita, ma consente anche di controllare più da vicino i prezzi e i profitti, in un momento in cui i retailer si trovano ad affrontare margini sempre più ristretti a causa di un’inflazione ai massimi storici.
Tra gli ulteriori vantaggi (non quantificati) dall’utilizzo di etichette elettroniche intelligenti un maggior controllo su prezzi e margini e l’eliminazione di errori, un evidente miglioramento dell’esperienza di acquisto, grazie alla visualizzazione di contenuti avanzati per aiutare i clienti, e – non da ultimo – la riduzione della volatilità legata a carenza e turnover di personale con un rapido onboarding dei nuovi assunti e dello staff temporaneo.
Una comunicazione in-store che pone le esigenze del “nuovo” cliente al centro per stimolarne il coinvolgimento: più informazioni, maggiore dinamicità con aggiornamenti in real-time, display più accattivanti.
“Lo studio Forrester Total Economic ImpactTM mostra l’elevato valore offerto dall’utilizzo delle ESL, sia in termini di efficienza operativa che di aumento della redditività. Tuttavia, sottolinea anche un cambiamento fondamentale nel modo di utilizzare la tecnologia, che diventa un driver per creare nuove esperienze” dichiara Magnus Larsson, CEO ad interim di Pricer. E continua: “Le ESL sono andate oltre quello che era il loro scopo originale, cioè consentire variazioni di prezzo istantanee e automatizzate per ridurre la spesa di manodopera e garantire l’integrità dei prezzi tra lo scaffale e la cassa. Ora la tecnologia offre molto di più di tutto questo: incarna il legame dinamico tra il prodotto e il cliente.”
“Oggi le etichette elettroniche da scaffale sono in grado di comunicare l’offerta, apportando modifiche in tempo reale non solo sul prezzo, ma anche sulla promozione. E questa reattività e agilità sono ora più che mai essenziali per i rivenditori di generi alimentari che cercano di ottenere un vantaggio competitivo sulla loro offerta, piuttosto che semplicemente superarsi a vicenda sul prezzo, evitando così una corsa al ribasso”, conclude Larsson.