Da una nuova ricerca Epson, condotta su 3.460 persone che lavorano nel settore della formazione in Europa, Medio Oriente e Africa, emerge una forte richiesta di tecnologia per rendere l’apprendimento più efficace: ad esempio il 94% degli insegnanti italiani (in linea con il 93% della media), afferma che per loro è fondamentale avere accesso a una stampante, eppure solo il 29% (contro il 42% della media) la utilizza a scuola.
Il dato più eclatante è però che il 90% degli insegnanti italiani (ben più del 73% dato medio della ricerca) afferma di usare quella di casa per esigenze legate all’insegnamento.
Come sottolineato fin dalle prime battute in una nota ufficiale da Carla Conca, Business Manager Videoprojector di Epson Italia: «Gli insegnanti hanno una crescente consapevolezza di quanto sia importante la tecnologia a scuola, perché permette di essere più efficaci nella didattica grazie all’uso del linguaggio al quale i ragazzi sono abituati e a un maggiore coinvolgimento anche in termini di interattività. E non solo i videoproiettori sono un valido supporto, ma anche la stampa può rivelarsi tale per i più piccoli. I produttori come Epson devono attivarsi per fornire le soluzioni più idonee. Oggi sono ampiamente disponibili soluzioni efficienti dal punto di vista energetico, con costi contenuti e facili da utilizzare. Oggi studenti e insegnanti possono beneficiare dei vantaggi che la tecnologia mette a disposizione, a tutto vantaggio delle modalità di apprendimento».
Gli studenti chiedono un maggiore utilizzo degli strumenti tecnologici
L’indagine mostra inoltre che nelle scuole si fa sempre più sentire l’esigenza di una migliore fornitura tecnologica: il 77% degli intervistati italiani (73% media della ricerca) afferma che gli studenti si aspettano un uso più elevato degli strumenti rispetto al passato e il 69% (contro il 71%) sta cercando modalità più efficaci per collaborare con gli studenti e coinvolgerli maggiormente. Tuttavia, il miglioramento delle soluzioni ha un costo e il 47% degli italiani (contro una media del 52%) afferma che una delle principali sfide è ottenere finanziamenti per la tecnologia necessaria, mentre il 50% (64% in media) afferma che la mancanza di finanziamenti limita la possibilità di aumentare il livello di coinvolgimento e di apprendimento degli studenti.
Tra coloro che hanno la possibilità di investire, il 57% (allineato alla media del 58%) afferma che agli insegnanti non viene data una formazione sufficiente su come utilizzare in modo efficace la tecnologia che viene fornita, mentre il 38% (molto diverso dal 60% della media) è preoccupato dal fatto che non si analizzi in maniera sufficiente il modo in cui la tecnologia migliorerà la formazione prima dell’acquisto, portando probabilmente a scelte di investimento errate.
Se si considera che gli intervistati affermano che in media oltre due quinti (43%) di una giornata media di scuola vengono spesi utilizzando la tecnologia digitale, è preoccupante constatare l’esistenza di queste problematiche.
Il settore deve capire come può supportare al meglio studenti e insegnanti in termini di apprendimento ibrido e digitale. A un livello di base, è necessario fornire un accesso semplice e ufficiale a strumenti come le stampanti, perché il 29% degli italiani (contro il 46% della media) prevede un aumento dei volumi di stampa nei prossimi 12 mesi.
Italia a confronto con la media della ricerca, altri risultati
Molti degli intervistati ritengono che i prodotti stiano cambiando per adattarsi a nuovi metodi di insegnamento, in particolare: il 76%in Italia (media 70%) dichiara di fare un maggiore affidamento sui videoproiettori, il 41% (media 63%) afferma di concentrarsi su un maggiore uso della digitalizzazione e degli strumenti digitali e il 39% (media 58%) focalizza l’attenzione su una rapida trasformazione digitale.
Il 77% (media 70%) afferma che con il cambiamento nella formazione ibrida, l’uso della tecnologia digitale aumenterà notevolmente: secondo il 49% degli intervistati in Italia (media 65%) un elemento chiave per il successo della gestione di un ambiente di insegnamento ibrido è l’accesso agli strumenti corretti. Tuttavia, il 64% (dato in linea con la media) afferma che la mancanza di finanziamenti limita la possibilità di aumentare il coinvolgimento e il livello di apprendimento degli studenti. E, sebbene il denaro sia disponibile, il 36% (media 57%) non è a conoscenza o non ha sfruttato le borse di studio o i finanziamenti per migliorare la digitalizzazione e l’istruzione.
Infine, secondo il 75% degli intervistati (media 70%), una tecnologia di scarsa qualità può ostacolare l’organizzazione della classe e lo svolgimento delle lezioni.
La ricerca si è focalizzata sulla formazione, il settore sanitario e il settore pubblico; i risultati completi sono disponibili per il download nel report Le periferiche IT non sono più periferiche