I dipendenti liberi di scegliere da dove svolgere la propria attività sono più soddisfatti, ma solo uno su cinque è attualmente in grado di farlo. E anche se il 63% di essi preferisce il lavoro ibrido, solo il 45% riesce a dividere in modo flessibile il proprio tempo tra casa e ufficio.
Questo è emerso dall’edizione 2022 dell’Hybrid Ways of Working Global Report di Jabra (SCARICALO QUI). Realizzato intervistando 2.800 professionisti in sei paesi del mondo, il rapporto analizza gli umori e le motivazioni dei dipendenti riguardo allo spazio fisico in questa era di lavoro ibrido.
I dipendenti riferiscono che essere in grado di decidere dove e quando lavorare ha un impatto positivo sul loro benessere e sui livelli di produttività. Poiché il lavoro ibrido sta guidando la ricostruzione degli spazi professionali, i datori devono ripensare i loro modelli di lavoro in modo da assicurare una collaborazione efficace tra le persone e tra i team e la soddisfazione stessa dei dipendenti.
Lavorare da casa o lavorare dall’ufficio
Stiamo entrando nella prossima fase del percorso del lavoro ibrido e i dipendenti hanno potuto constatare che la stragrande maggioranza di loro continua ad eccellere indipendentemente da dove si trovino. In un momento in cui diverse grandi aziende stanno chiedendo un ritorno in presenza, molti professionisti chiedono più autonomia nel determinare la propria organizzazione del lavoro e decidere se lavorare da remoto o in ufficio. La maggioranza dei dipendenti che hanno piena autonomia di scegliere (57%) stanno attualmente lavorando durante la settimana in modalità ibrida. Questo dato è più del doppio di quelli che scelgono di lavorare completamente a distanza e più del triplo di quelli che scelgono di lavorare completamente in ufficio.
Inoltre, i dipendenti che hanno il pieno controllo sulla loro organizzazione (dove/quando) riportano all’unanimità un punteggio di esperienza lavorativa più alto (77%) rispetto alle loro controparti di media (73%) e bassa autonomia (65%). Queste differenze sono più evidenti quando si tratta di senso di appartenenza, produttività, fiducia nei leader, equilibrio vita-lavoro e benessere mentale.
Da notare anche una divisione nelle opinioni tra le generazioni, dato che la Gen Z e i Millennials sono più riluttanti a lavorare a tempo pieno in ufficio, con solo il 19% che preferisce una settimana intera in ufficio, rispetto al 26% della Gen X e al 30% dei Boomers.
L’autonomia sarà un elemento essenziale per migliorare la soddisfazione e l’impegno dei dipendenti sul lavoro e la chiave per stabilizzare i pilastri fondamentali della cultura organizzativa e del successo dell’azienda.
Le riprogettazioni degli uffici devono riguardare molto più dei soli spazi fisici
Le aziende stanno ridisegnando gli uffici per facilitare la collaborazione tra team, ma il rapporto Jabra mostra che ci sono ulteriori considerazioni da tenere a mente. Tra tutti i tipi di lavoratori, c’è il desiderio di avere uno spazio personale dedicato in ufficio. Quasi quattro professionisti su dieci rivelano che sentirebbero meno lealtà e impegno verso la loro azienda se non avessero uno spazio di lavoro regolare e permanente. Nel frattempo, quasi sette lavoratori su dieci confessano di essere abitudinari: se non avessero uno spazio di lavoro regolare e permanente in ufficio, cercherebbero comunque di sedersi e lavorare nello stesso posto ogni giorno.
Inoltre, i dati di Jabra mostrano che con l’aumentare della quantità di tempo che un dato dipendente trascorre nelle riunioni, aumenta anche la preferenza per il proprio ufficio a casa rispetto al tradizionale spazio di lavoro. Tra coloro che passano più del 50% del loro tempo in riunioni, il 75% preferisce il lavoro da casa. Con otto riunioni su dieci che ora sono completamente virtuali o ibride, i leader dovranno pensare molto attentamente a come le tecnologie di collaborazione virtuale possano aiutare i dipendenti a coltivare un senso di appartenenza sia in ufficio, che fuori.
L’ascesa del concetto di “ufficio dovunque”
La Gen Z rappresenta una generazione non solo di nativi digitali, ma anche di nativi ibridi. Molti hanno iniziato la loro carriera professionale durante la pandemia; quindi, il lavoro da remoto e ibrido è tutto ciò che hanno sempre conosciuto. In tale senso, il 64% della Gen Z considera il proprio “ufficio” alla stregua del proprio portatile, delle cuffie, e, in generale, di qualsiasi contesto dove sia possibile ottenere una buona connessione Internet. Questo evidenzia la crescente importanza della tecnologia nel definire l’esperienza del dipendente.
I nativi ibridi sono anche due volte più propensi dei Millennials, e quasi tre volte più di quelli della Gen X, a sostenere che il loro ambito di lavoro abituale è un “terzo spazio”, come lo possono essere un centro di co-working, un caffè o una biblioteca. Dato che la Gen Z continua a costituire una parte sempre più grande della forza lavoro, le imprese devono capire queste differenze generazionali che sono fondamentali nelle preferenze di localizzazione per attrarre i migliori talenti. Solo fornendo la tecnologia e il supporto pertinenti le società potranno mantenere la produttività, il benessere dei dipendenti e la reputazione di vera professionalità a prescindere dall’ambiente lavorativo.
Holger Reisinger, SVP di Jabra, ha commentato così i dati emersi: «Siamo da due anni all’interno del più grande esperimento di lavoro di tutti i tempi. Quello che è iniziato come un necessario passaggio si è evoluto in un’esplorazione a lungo termine dei modi ibridi di lavorare. Mentre entriamo nel terzo anno di questa nuova era, dobbiamo pensare al lavoro ibrido e ai nostri spazi professionali fisici in modo diverso per trattenere e attrarre talenti. I leader devono fare un passo indietro per chiedere, ascoltare e capire di cosa hanno veramente bisogno i dipendenti per migliorare la loro esperienza di lavoro ibrido. Obiettivamente, dobbiamo trovare un modo per creare un senso di appartenenza a un posto di lavoro che sia prima di tutto virtuale. Dobbiamo offrire ai dipendenti la possibilità di scegliere lo spazio di lavoro che preferiscono e mettere a loro disposizione la tecnologia, gli strumenti e il supporto per essere produttivi indipendentemente dall’ambiente. Dobbiamo andare oltre i concetti di ‘lavoro da casa’ o ‘dall’ufficio’, per un futuro all’insegna del ‘lavoro da qualsiasi luogo’».
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