Con l’avanzare dell’era digitale, infatti, le organizzazioni di ricerca si trovano ad essere sempre più coinvolte dalle forze di polizia per supportare i servizi di emergenza nella ricerca di persone scomparse, spesso vulnerabili. Pertanto, l’importanza di utilizzare la giusta tecnologia per coordinare tali sforzi non può mai essere sottovalutata.
Abbiamo tutti visto immagini drammatiche di operatori di soccorso alpino che si calano dagli elicotteri per salvare un escursionista ferito da un precipizio, e video di squadre di soccorso oceanico che salpano per rispondere a una chiamata di SOS. Ma nel Regno Unito, la maggior parte delle operazioni di ricerca e soccorso (SAR) avvengono lontano dalla montagna e dal mare, condotte dalle 35 squadre di Lowland Rescue che hanno sede in tutto il Paese.
Dalle inondazioni, agli anziani scomparsi, le squadre di ricerca Lowland Rescue aiutano la polizia a ritrovare e mettere in salvo le persone scomparse, e sono finanziate interamente da donazioni e dai volontari stessi. Spesso coprendo aree di ricerca molto vaste, queste squadre affrontano una sfida delicata: molte di quelle che stanno cercando sono persone vulnerabili, che potrebbero non voler essere trovate, o individui che non sanno di essere scomparsi.
Digitalizzare la ricerca e il salvataggio
La migliore capacità di comunicazione, condivisione dei dati e l’efficienza operativa apportati dalle odierne tecnologie su misura raramente hanno vantaggi così evidenti nel mondo reale come durante un’emergenza, specialmente quando sono coinvolte persone vulnerabili.
Con l’avanzare dell’era digitale, le organizzazioni di ricerca devono sapersi integrare con le forze di polizia e altre squadre di ricerca e soccorso per operare con successo. Durante una ricerca, i mezzi di soccorso nel punto d’incontro stabilito sono dotati di schermi e computer, con software di consapevolezza situazionale e mappatura degli ordigni per monitorare gli sforzi di ciascuna squadra. Questi sviluppi hanno apportato un impatto incommensurabile sulle missioni di ricerca, riducendo al tempo stesso i tempi di risposta dei volontari.
Per coprire quanto più territorio possibile, le squadre SAR utilizzano tutti gli strumenti a loro disposizione, riunendo mountain bike, piloti di droni e kayak, solo per citarne alcuni. I droni, una delle tecnologie più recenti nelle attività di ricerca, consentono agli operatori di sorvegliare un’area molto più ampia di quanto possano fare quelli a piedi, ma dal momento che le organizzazioni SAR si autofinanziano, la tecnologia e le certificazioni di pilotaggio possono rilevarsi particolarmente costose.
Vengono utilizzati anche metodi tradizionali. L’eccezionale senso dell’olfatto di un cane lo rende il partner di ricerca perfetto; i cani da ricerca utilizzano una tecnica di fiuto dell’aria e l’intera squadra, animali compresi, viene sottoposta a un addestramento costante che culmina in una valutazione ripetuta ogni 2 anni. Si stima che un singolo cane da ricerca equivalga a 20 ricercatori a piedi (e molti di più in cattive condizioni). Con l’avvento della trasformazione digitale, gli approcci più efficaci a una missione SAR combinano il meglio della tecnologia con i metodi tradizionali.
Mobilitare il migliore amico dell’uomo
Recentemente, Panasonic ha donato tre notebook TOUGHBOOK 33 a Search Dogs Sussex, un team di cani e conduttori dedicati che dal 2003 donano il loro tempo per supportare i servizi di polizia. Search Dogs Sussex è uno dei più grandi team di cani da ricerca del Regno Unito e copre quasi 400.000 ettari di terreno, in cui vivono quasi 1,5 milioni di persone. Parte della rete Lowland Rescue, Search Dogs Sussex è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno. In media, le squadre vengono mobilitate più di 35 volte l’anno, spesso in aree dislocate nelle contee vicine.
Quando viene ricevuta una chiamata per una persona scomparsa, la squadra viene schierata, guidata da un messaggio di testo sui loro telefoni che contiene tutte le informazioni necessarie: chi stanno cercando, la propria area di ricerca ed eventuali informazioni di base sulla persona. Una volta sul posto, tuttavia, è essenziale che ogni membro della ricerca abbia la capacità di riferire ai mezzi di soccorso, condividendo informazioni vitali per la ricerca.
Per motivi legali, c’è una grande quantità di documenti da compilare per ogni operazione di ricerca: tutti i membri del team devono fornire un report sull’incidente con un formato specifico, completo di determinate domande e risposte. In precedenza, tali report venivano compilati su carta, richiedendo un ulteriore sforzo manuale da parte degli operatori di ricerca. Ora, con una dotazione digitale, il team di Search Dogs Sussex può completare le pratiche burocratiche in modo rapido ed efficiente, con il livello di tracciabilità necessario per la risposta agli incidenti e i rapporti dei coroner.
Concepiti per operare in condizioni di piena luce solare, pioggia forte, freddo estremo e ambienti polverosi, i dispositivi TOUGHBOOK sono tanto forti quanto gli operatori di ricerca che li utilizzano. Ognuno di essi è inoltre dotato di scheda SIM, di modem interno e di antenne per garantire una connettività affidabile tra aree di ricerca remote e per consentire al team di integrare i propri processi direttamente nel sistema principale. Ciò consente di risparmiare tempo prezioso durante la ricerca.
Mentre il SAR moderno combina il meglio dei metodi tradizionali e più recenti per rispondere a un incidente, gli sforzi di Search Dogs Sussex e dei team SAR più ampi in tutto il Regno Unito non possono permettersi passi falsi. La sostituzione delle attività cartacee con i dispositivi TOUGHBOOK garantisce un flusso di informazioni rapido e affidabile tra i team, che può essere fondamentale per salvare la vita di persone vulnerabili.