Se immaginiamo il settore istruzione ideale, ci rendiamo subito conto della necessità da una parte di postazioni di lavoro uniformi e personalizzate, in termini di strumenti software, e dall’altra di automazione della sicurezza e gestione centralizzata. Generalmente queste richieste vengono soddisfatte limitandosi al fornire agli studenti strumenti “di laboratorio”, in ambiente controllato, ma al giorno d’oggi la nuova sfida è quella di riuscire a dematerializzare il laboratorio e trasferirlo nelle “case” di ogni docente e studente. Fino ad oggi nel settore ci si è preoccupati di fornire un numero medio o alto di postazioni di lavoro per consentire l’accesso agli strumenti digitali specifici e utili alla didattica. Aspetto cruciale di queste postazioni era quello di garantire un ambiente pulito ad ogni nuovo utilizzo, indipendentemente dall’uso dei precedenti utenti. Si trattava quindi di dare strumenti agli amministratori IT per proteggere le postazioni da usi scorretti (come ad esempio, bloccare periferiche o applicativi indesiderati) e per far sì che l’effetto di ogni sessione di lavoro fosse “annullato” all’avvio successivo. Inoltre, bisogno peculiare è il poter personalizzare in maniera automatica le risorse e i permessi offerti ai diversi utenti sulla base del loro ruolo (docenti, esercitatori, studenti). Non solo, gli utilizzi più intelligenti delle tecnologie digitali in questo contesto sono quelli che trasformano rapidamente l’ambiente di laboratorio e fanno sì che in giorni o orari diversi ogni gruppo afferente a diverse discipline trovi un ambiente ottimizzato con gli applicativi specifici per la propria materia.
Tutto ciò unito alle esigenze di gestione centralizzata utili a qualsiasi amministratore di molte postazioni: la scalabilità e ripetibilità automatizzata di ogni azione di configurazione e manutenzione su tutto il parco gestito.
Oggi però, per emergenza ma anche come elemento di competitività, siamo di fronte alla necessità di un cambio di paradigma. Le nuove sfide della didattica richiedono la capacità di poter fornire dispositivi anche in comodato e di poter assicurare su questi, così come sui dispositivi domestici di proprietà degli studenti, l’accesso ai servizi principali utilizzati per la didattica a distanza o la didattica digitale integrata. Si tratta, quindi, di fornire postazioni di lavoro “out of the lab” e di adottare ambienti software flessibili, configurabili secondo esigenza, supportabili da remoto e uniformi.
Il settore dell’Education forma uno dei principali casi d’uso di Praim, azienda globale che sviluppa soluzioni software per la creazione e gestione di postazioni di lavoro evolute e soluzioni hardware Thin & Zero Client, che a questo dedica una specifica categoria commerciale. Le tecnologie in uso, supportano già oggi i bisogni più sfidanti, compresi quelli emersi di recente in modo urgente.
Parliamo di ambienti software totalmente protetti e sicuri che consentono di focalizzare l’utente sulle sole applicazioni e risorse necessarie, bloccando ogni strumento o modalità d’uso superflua o pericolosa. La configurazione di questi ambienti può essere effettuata centralmente, da remoto, e modificata ad esigenza dall’amministratore.
Questi ambienti software sono eseguibili anche in modalità “live” da USB su qualsiasi dispositivo, anche già in possesso dell’istituto o dell’utente. Offrono, così (ad esempio spedendo una chiavetta USB per posta), il medesimo ambiente uniforme con la possibilità anche di fornire assistenza e aggiornamento. Sarà sufficiente collegarsi alla WiFi domestica. Su ogni sistema è possibile attivare la protezione del disco, così i dispositivi in comodato o le postazioni di laboratorio risultano “pulite” ad ogni nuovo utilizzo.
Viene data la possibilità, su qualsiasi postazione, di adottare una configurazione basata sul profilo, così che strumenti diversi siano forniti sulla base del login dell’utente, per ruolo (docente/studente) o classe di appartenenza. Offriamo infine le nostre soluzioni per la didattica su dispositivi pratici ed efficienti adottabili anche fuori dal laboratorio come laptop o dispositivi All-In-One che integrano monitor e parte computazionale in un unico strumento.
I sistemi Praim lavorano direttamente a livello del sistema operativo delle postazioni digitali. Per questo sono in grado di controllare in dettaglio il modo in cui il dispositivo può essere utilizzato. Tecnologie come ad esempio Agile4PC, permettono di attivare la protezione del disco così che ogni azione effettuata da un utente sia annullata al riavvio, fornendo all’utente successivo un ambiente “nuovo di zecca”.
L’ambiente di lavoro proposto da Praim permette di accedere alle risorse nella modalità desiderata, sia in forma di Desktop che di Chiosco browser (potendo navigare solo sulla pagina web dello strumento predefinito) o ancora in “modalità semplificata” in cui solo le applicazioni e funzionalità essenziali sono rese disponibili nello spazio di lavoro dell’utente. Infine, è possibile attivare criteri di autenticazione e accesso alle postazioni basati su card o su somma di fattori (es. password + card), permettendo un accesso più rapido, sicuro e affine ai criteri del GDPR. Il tutto gestito centralmente, in modo dinamico e trasparente all’utente finale.
Il cuore delle soluzioni Praim sta nell’automazione della gestione di tutte le postazioni di lavoro. Il prodotto che consente tutto questo è ThinMan, piattaforma dedicata agli amministratori informatici. Grazie a ThinMan è possibile raccogliere la configurazione di una singola postazione e distribuirla a tutte le altre, ovunque si trovino. Così anche le nuove postazioni aggiunte saranno automaticamente uniformate alle altre senza alcuno sforzo o costo.
Con Agile e ThinMan è possibile anche “clonare” tutto ciò che è stato effettuato dall’amministratore su una singola postazione (il software installato, i relativi parametri, configurazioni ecc.) e applicarlo su altri dispositivi. Questo è utile in particolare per quegli Istituti che adottano in modo preferenziale soluzioni Open Source (ad esempio basate su Linux). Essi possono costruirsi il proprio portfolio di “postazioni tipo”, ognuna con software diversi destinati ad una specifica disciplina. Di volta in volta, anche in modo automatizzato e temporizzato, possono applicare un diverso “clone” per convertire rapidamente un intero laboratorio. Questo clone risulta molto leggero e, su una rete interna, può richiedere pochi minuti per una riconfigurazione completa.
La mission di Praim è invariata da anni: ‘semplificare la gestione degli strumenti IT dei nostri clienti’.
di Michele Vescovi, R&D Manager di Praim