Il rapporto dell’Osservatorio sulle Comunicazioni AGCOM (Autorità Garante per le Comunicazioni), relativo al terzo trimestre del 2021 (luglio – settembre), fotografa uno scenario sulla telefonia della in cui emergono due tendenze in particolare: il calo degli accessi da rete fissa e l’aumento delle connessioni tramite banda ultralarga. In sostanza, l’uso delle reti mobili continua la propria ascesa, a discapito della fruizione delle reti mobili; il trend esprime la diffusione ormai capillare dei dispositivi di telefonia cellulare, la cui crescente multifunzionalità rende le linee telefoniche fisse quasi obsolete.
I dati relativi alla rete fissa dell’Osservatorio sulle Comunicazioni n. 4/21 pubblicati dal sito dell’AGCOM riporta, per quanto concerne la rete fissa, i seguenti dati:
– 13.000 accessi in meno rispetto al trimestre precedente;
– 400.000 accessi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (settembre 2020);
– 669.000 accessi in meno nell’ultimo quadriennio (da settembre 2017 a settembre 2021).
Contestualmente, l’AGCOM ha osservato un calo dell’utilizzo delle connessioni mediante cavi di rame (-9,8%) a fronte di un aumento dei sistemi a fibra ottica: FTTC (+4,7%), FTTH (+4%) e FWA (+1,1%). In aggiunta, è in calo l’ADSL, sia rispetto al trimestre precedente del 2021 sia se rapportato allo stesso periodo del 2020. In merito al volume degli accessi alle reti fisse, i riscontri annuali (divisi per tecnologie) sono i seguenti:
– DSL : -25,6%;
– FWA: +16,6%;
– FTTC: +12,7%;
– FTTH: +51,2%.
Ciò nonostante, le reti ADSL rappresentano ancora la principale infrastruttura utilizzata dagli utenti per accedere alla rete internet. In base a quanto evidenziato dai dati raccolti da AGCOM, a settembre 2021 ci sono stati quasi 19 milioni e 890 mila accessi; di questi, il 29,2% è avvenuto tramite linee con cavi di rame e il 50% su sistemi misti rame-fibra; solo il 12,3% riguarda i sistemi FTTH (Fiber to the home), ossia quelli in cui i cavi in fibra ottica raggiungono direttamente l’abitazione.
Le variazioni sulle reti mobili
I riscontri statistici relativi all’utilizzo delle reti mobili sono tutti di segno positivo; le variazioni trimestrali fanno registrare un aumento delle SIM totali (+0,6%), di quelle human (+0,3%) e delle M2M (+1,3%). Le variazioni annuali, ossia tra settembre 2020 e settembre 2021, registrate dall’AGCOM sono: SIM totali (+1,6%), human (+0,2%) e M2M (+5,9%).
Anche la variazione annuale del totale delle SIM human è positiva (+0,2%), grazie principalmente all’aumento delle SIM business (+3,8%), in grado di compensare il calo di quelle residenziali (-0,3%). A settembre 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, risultano in aumento le SIM prepagate (+1,8%) mentre calano quelle in abbonamento (-10,8%). Nello stesso periodo, è aumentato in maniera significativa (+28,1%) il volume del traffico dati; il riscontro è ancor più ampio (+420,3%) in riferimento al periodo 2017-2021.
Le quote di mercato
L’Osservatorio sulle Comunicazioni offre una panoramica anche in riferimento alle quote di mercato detenute dai vari operatori di settore. In merito alla rete fissa, non si registrano grosse variazioni su base annuale: la fetta più ampia di utenza è appannaggio della TIM (43,9%). Il secondo operatore con la quota più alta è Vodafone, con il 16% dei clienti che usano la rete fissa; leggermente più indietro si collocano Fastweb e Wind. Questa distribuzione piuttosto omogenea testimonia come gli utenti siano sempre più spesso orientati a cambiare operatore o a monitorare il mercato alla ricerca di tariffe più vantaggiose. Per rintracciare, ad esempio, le offerte Vodafone casa, è possibile consultare un portale specializzato come Zorro.it, per individuare facilmente la tariffa più consona alle proprie esigenze.
La distribuzione delle quote mercato della telefonia mobile è più uniforme; in relazione alle SIM residenziali, Wind detiene il 27,5%; seguono Tim, Vodafone e Iliad. Sul fronte delle SIM business, invece, le percentuali più elevate appartengono a Tim e Vodafone.