In questo articolo, Alessandro Riganti, Country Manager di D-Link per l’Italia, evidenzia le differenze tra gli standard di Wi-Fi e spiega tutto ciò che c’è da sapere per separare le aspettative dalla realtà nei confronti del Wi-Fi 7 e scegliere la soluzione più giusta per la propria rete domestica.
Buona lettura!
Aspettative vs realtà: cosa tenere in considerazione quando si parla di Wi-Fi 7 e aggiornamento della rete
Wi-Fi 6, Wi-Fi 6E e ora Wi-Fi 7. Se state considerando di aggiornare la vostra rete domestica, probabilmente penserete che l’ultimo standard Wi-Fi sia la soluzione più ovvia. Ma ci sono molte informazioni contrastanti (e spesso confuse) su ciò che il Wi-Fi 7 può offrire. Quali sono le differenze tra le varie iterazioni e come scegliere quella giusta? Ecco tutto quello che c’è da sapere per separare le aspettative dalla realtà.
Wi-Fi 6 e Wi-Fi 7: le differenze
Innanzitutto, il numero Wi-Fi si riferisce alla generazione, o standard, della tecnologia LAN wireless (WLAN). Il Wi-Fi 7 è l’ultimo standard disponibile.
Se si immagina il segnale Wi-Fi come una transazione tra un punto di accesso, come un router, e un dispositivo, come un laptop, il Wi-Fi 6 compatta più informazioni in un’unica transazione e fornisce i dati a più utenti contemporaneamente. Funziona su entrambe le bande di dati a 2,4 GHz e 5 GHz, passando dall’una all’altra a seconda delle necessità per migliorare il throughput (che è la velocità effettiva di trasmissione dei dati su una rete rispetto alla velocità della rete – che è una velocità massima teorica). In confronto, il Wi-Fi 5 utilizza solo la banda di frequenza a 5 GHz.
Il Wi-Fi 6 è inoltre dotato della tecnologia Orthogonal Frequency Division Multiple Access (OFDMA), che consente di dividere la larghezza di banda (o canali) per rispondere meglio alle diverse esigenze degli utenti, consentendo al router di comunicare con diversi dispositivi contemporaneamente.
Lo standard Wi-Fi 6E, tuttavia, accede anche a una banda di dati a 6 GHz, estendendo la capacità, l’efficienza, la copertura e i vantaggi in termini di prestazionali del Wi-Fi 6.
Il Wi-Fi 7 opera sulle bande a 2,4 GHz, 5 GHz e 6 GHz, come il Wi-Fi 6E, ma migliora l’esperienza combinando le connessioni tra bande di dati (con conseguenti download più veloci e maggiore stabilità), offrendo una maggiore larghezza di banda potenziale (ancora una volta download più veloci) e utilizzando un maggior numero di workaround di modulazione del segnale per gestire la congestione, che si verifica quando più dispositivi sono connessi sullo stesso canale.
Fondamentalmente, tutti promettono un maggior numero di dispositivi connessi a reti più veloci, con velocità incredibili previste per il Wi-Fi 7, ma è importante comprendere cosa offre davvero ciascuno standard al di là delle performance attese.
Restrizioni di banda e attese tra i diversi Paesi
Il Wi-Fi 7 promette risultati incredibili e non c’è dubbio che li porterà, prima o poi. Il Wi-Fi 6E ha aperto per la prima volta lo spettro a 6 GHz, ma ci sono restrizioni che ne limitano le prestazioni, poiché la disponibilità della banda a 6 GHz varia da Paese a Paese in Europa.
L’UE consente attualmente il funzionamento del Wi-Fi in 480 MHz della banda (inferiore) dei 6 GHz, mentre Paesi come Stati Uniti, Canada, Brasile, Corea del Sud e Arabia Saudita hanno già assegnato l’intero spettro di 1,2 GHz e altri Paesi ne seguiranno presto l’esempio. L’Europa è attualmente in ritardo nell’utilizzo dell’intero spettro Wi-Fi a 6 GHz. Allo stato attuale, c’è ancora un po’ di tempo prima che questo si apra a sufficienza per supportare il Wi-Fi 7 in modo significativo.
L’altra sfida è rappresentata dal fatto che il 90% dei dispositivi connessi in casa opera sulla banda dati a 2,4 GHz. Quindi, perché passare subito a un router o a un sistema mesh Wi-Fi 7?
Resistere alla tentazione della novità
Spesso si è tentati di investire sulla novità, soprattutto se se ne parla ovunque. La confusione è comprensibile quando si tratta di aggiornamenti: se viene lanciato l’ultimo modello di smartphone, quanto è probabile che si acquisti il modello precedente?
Ma in questo caso è meglio aspettare. Probabilmente ci vorranno ancora alcuni anni prima che la maggior parte degli smartphone, dei laptop e degli altri dispositivi intelligenti siano effettivamente in grado di supportare il Wi-Fi 7. A quel punto, la tecnologia sarà molto più accessibile e si vedranno i veri vantaggi della sua tanto decantata velocità.
Individuare le priorità e valutare i propri dispositivi
Se occorre aspettare per il Wi-Fi 7, che dire del Wi-Fi 6 e 6E? Non avrebbe più senso passare direttamente al Wi-Fi 7 quando sarà disponibile? È possibile, ma sarebbe un investimento costoso per qualcosa di cui non si può ancora beneficiare. La realtà è che i lanci di prodotti Wi-Fi 7 stanno anticipando la capacità di fornitura, proprio come è successo con i telefoni abilitati al 5G.
Occorre, quindi, chiedersi quali siano le reali priorità. Se una connessione migliore e più affidabile è la priorità rispetto alla velocità, allora è bene considerare la funzionalità. Il Wi-Fi 6 e 6E hanno sicuramente maggiori probabilità di essere utilizzati nel modo in cui sono stati concepiti.
Ma anche prendendo in considerazione il Wi-Fi 6, i dispositivi devono essere in grado di connettersi. Il Wi-Fi 6E utilizza la tecnologia OFDMA, che consente di suddividere la larghezza di banda per rispondere meglio alle diverse esigenze degli utenti: l’OFDMA non è retrocompatibile con i dispositivi più vecchi, quindi quando ad esempio un router Wi-Fi 6E o 7 “parla” con un dispositivo domestico smart che utilizza solo il Wi-Fi 4, ad esempio, lo soddisfa alle sue condizioni, utilizzando le capacità di quello standard, per cui qualsiasi altro dispositivo che si connette sul canale deve aspettare in coda che il router finisca di “parlare” con il primo dispositivo, causando rallentamenti nei dispositivi. Quindi, sì, il Wi-Fi 7 potrà rendere la casa più smart, ma non lo farà finché tutti i dispositivi non saranno omologati al nuovo standard, che però al momento non è ancora disponibile per la maggior parte dei dispositivi smart.
Più velocità non significa migliori performance
Il Wi-Fi 7 sarà effettivamente più veloce, ma ciò che lo rende più veloce è soprattutto la larghezza di banda del canale, ovvero la dimensione del “tubo” attraverso il quale i dati vengono inviati. Il Wi-Fi 7 raddoppia la larghezza di banda massima del canale, portandola a 320 MHz, rispetto ai 160 MHz dei buoni router Wi-Fi 6 e 6E. Tuttavia, solo la banda a 6 GHz supporta questi canali più grandi: sulla banda a 5 GHz non c’è abbastanza spazio. Occorrerà, dunque, aspettare un’ulteriore apertura della banda a 6 GHz prima di vedere la velocità realizzare il suo potenziale.
Una maggiore velocità sembra comunque un ottimo vantaggio. In realtà solo una manciata di dispositivi connessi in casa beneficia dell’alta velocità: per molti dispositivi connessi alla rete la velocità non entra nemmeno nell’equazione. Basti pensare allo smart plug, a Google Home o Alexa di Amazon o ancora al videocitofono. Se il cambiamento è impercettibile per chi vive in casa, che senso ha investire sulla velocità? La velocità di punta non è sempre la soluzione per migliorare o aggiornare la connettività.
I vantaggi del Wi-Fi 7 serviranno (eventualmente) alle applicazioni AR e VR che richiedono un’elevata velocità di trasmissione e una bassa latenza, per fornire video di qualità superiore e migliorare il cloud gaming. Ma anche i dispositivi di gioco più recenti e popolari non hanno ancora raggiunto questo standard.
Aspettare la compatibilità con lo standard Wi-Fi 7
Per usufruire dei vantaggi è necessario infatti disporre di dispositivi compatibili. Tv, laptop e smartphone Android più recenti iniziano solo ora a supportare lo standard Wi-Fi 6E. Apple ha appena lanciato la compatibilità con il Wi-Fi 6E nella serie iPhone 15, la Xbox Series X lancerà il supporto per il Wi-Fi 6E solo nel 2024 e la PlayStation 5 ha solo il supporto per il Wi-Fi 6, quindi per accelerare i tempi di gioco passando a un router Wi-Fi 7 occorrerà aspettare ancora un po’.
Tuttavia, ha senso passare a un router o a un sistema mesh Wi-Fi 6, poiché la compatibilità dei dispositivi sta diventando sempre più diffusa. Anche un router Wi-Fi 6E può essere un’opzione valida, a condizione che si sia fatta una valutazione su quali dispositivi presenti nella propria abitazione potrebbero effettivamente sfruttare questo standard.
Per quanto riguarda il Wi-Fi 7, invece, meglio evitare rimorsi e aspettare quando saranno stati risolti i potenziali problemi dell’hardware, il prezzo scenderà e – elemento fondamentale – un maggior numero di dispositivi sarà compatibile con lo standard. L’applicazione reale del Wi-Fi 7 è molto diversa da quella attualmente promessa. Con il tempo ne varrà sicuramente la pena, ma al momento è bene aspettare.
di Alessandro Riganti, Country Manager di D-Link per l’Italia