Sempre più spesso, il rischio combinato di furti fisici e data breach strumentali conduce i cantieri edili ad affrontare in misura sempre maggiore la necessità di un presidio dello spazio fisico-logico integrato, requisito irrinunciabile certamente per ridurre il danno relativo al furto, ma anche una potente leva per prevenire costosi ritardi nella produzione.
Basti pensare che, ben 31 furti consumati e tentati, a cui si sommano quattro episodi di ricettazione per un danno complessivo di oltre 200mila euro, sono le gesta di una banda recentemente sgominata nel milanese specializzata nei furti all’interno dei cantieri.
Proprio i cantieri si configurano oggi come uno scenario di crescente preoccupazione per le società impegnate nella costruzione o ristrutturazione di siti residenziali e commerciali.
Ma quali sono le ragioni dietro questo accanimento? E come è possibile proteggersi?
Perché i cantieri sono una facile preda
I cantieri sono spazi “pubblici” di alto profilo pieni di oggetti di valore, molti dei quali piccoli o sufficientemente leggeri da poter essere rimossi rapidamente e impercettibilmente. Materiali preziosi come rame e metallo, ad esempio, possono essere facilmente rubati, ma i ladri più organizzati possono con successo attaccare e sottrarre attrezzature anche più pesanti in funzione del tempo a disposizione.
A ciò dobbiamo necessariamente aggiungere i rischi derivanti dal maggiore utilizzo di tecnologie di comunicazione, anche wireless, di interazione tra sistemi, sensori, attuatori e periferiche IoT attraverso i quali – se non opportunamente protetti e monitorati – abilitare accessi non autorizzati o raggiungere dati ed informazioni, che rappresentano un ulteriore target per il criminale considerato il potenziale valore nel mercato nero delle informazioni sottratte.
Va inoltre considerato come periodi economici difficili come quello che stiamo vivendo (con interruzione del lavoro per lunghi periodi che hanno lasciano i siti inattivi, non occupati e per questo più vulnerabili) e la perdita di posti di lavoro possano spesso determinare sensibili aumenti dell’attività criminosa, come l’imminenza di una auspicabile “ripartenza” può positivamente accelerare lo sviluppo di nuovi cantieri e di nuove conseguenti occasioni di predazione.
Verso una sicurezza integrata
Secondo Maurizio Tondi (nella foto), Director Security Strategy di Axitea, il nuovo approccio olistico al rischio dovrà pertanto tenere conto di diversi elementi.
Innanzitutto, secondo il Global Security Provider per la sicurezza fisica e la sicurezza informatica, l’implementazione di protezioni dinamiche del perimetro, poiché alcuni cantieri sono spesso in “movimento lento” ed in questo contesto la possibilità e l’opportunità di disporre di shelter per il controllo operativo locale e mezzi mobili robotizzati e remotamente controllati, può rappresentare un’efficace misura di protezione ed intervento.
Similmente, sistemi di videosorveglianza evoluta, con alta definizione delle immagini, rapidità di elaborazione, algoritmi specifici basati sull’intelligenza artificiale e logiche di autoapprendimento sul comportamento specifico di uomini, mezzi, visitatori sono fondamentali, in potenziale cooperazione con soluzioni basate sull’utilizzo dei droni per estendere il perimetro di osservazione, velocizzare la sorveglianza ed il pattugliamento in modalità “help from above” e migliorare la capacità ed accuratezza dell’eventuale intervento.
Sistemi di controllo accessi mezzi e personale, che includano device “indossabili” ed intelligenti per il tracciamento degli spostamenti, alert per la prossimità con aree pericolose, tempi di permanenza e verifica dei DPI di riferimento concorrono a integrare sicurezza e safety, garantendo maggiore produttività e protezione.
Ulteriormente valida e arricchente, infine, la progettazione e l’installazione delle infrastrutture di comunicazione (con check di resistenza periodici) tra i sistemi, in una modalità “security e privacy by design” dotata di misure di protezione cyber per reti wireless, oltre alla disponibilità di centri per la gestione di eventi ed allarmi in modalità managed, che possono contribuire a far concentrare maestranze e responsabili di cantiere sulle attività core, lasciando viceversa il supporto specialistico della sicurezza integrata ad organizzazioni e team dedicati.
I siti si ibridizzano e lo stesso percorso deve essere seguito anche dalla sicurezza, che più che mai deve risultare un’integrazione di più dimensioni, dal fisico al cyber, creando un impatto positivo tanto sull’efficacia dell’attività cantieristica quanto sull’immagine dell’impresa di costruzione.