Achab è entrata a fare parte del gruppo tedesco Ebertlang, che ha messo a segno l’acquisizione come una mossa strategica per iniziare il suo percorso al di fuori dell’area DATCH (Germania, Austria e Svizzera), che tradizionalmente presiede.
All’inizio del loro mandato nella prima parte del 2021, i Managing Director di Ebertlang Philip Weber e Marcus Zeidler avevano già dichiarato la loro intenzione di portare avanti un percorso di progressiva internazionalizzazione culminato con l’apertura di una sede in Svizzera, a Pfäffikon, e con l’acquisito del distributore tedesco 8Soft. Dopo avere consolidato la loro presenza nell’area DACH ora l’obiettivo è il resto dell’Europa.
Grazie all’acquisizione di Achab da parte di Ebertlang si aprono nuove opportunità per entrambi i distributori, pronti a sfruttare le sinergie, a mettere a fattor comune le rispettive esperienze e a portare un ulteriore valore aggiunto ai clienti, gli MSP (Managed Service Provider) in un momento di particolare trasformazione e ricco di opportunità.
Le due aziende condividono uno zoccolo duro di valori comuni e una comune filosofia e prendono le mosse dalla consapevolezza che presentarsi sul mercato come un VAD paneuropeo possa avere una serie di vantaggi importanti sia per loro che i loro clienti. Andrea Veca, CEO di Achab, ha commentato in esclusiva per i lettori di TopTrade.it l’operazione, spiegandoci come si è arrivati a concretizzare l’acquisizione e condividendo l’entusiasmo per l’inizio di questa nuova avventura.
“L’annuncio dell’acquisizione è arrivato a inizio giugno come conseguenza naturale dell’evoluzione del rapporto di sintonia a livello aziendale e personale tra Achab e il Gruppo Ebertlang – spiega Veca -. Grazie a questa operazione possiamo ora mettere a fattor comune tutta una serie di esperienze a vantaggio dei clienti. Ora più che mai infatti è importante che i distributori non solo offrano la tecnologia più performante ma che siano anche in grado di avere un approccio consulenziale che accompagni l’MSP nel suo percorso quotidiano.
Sulla base di questa premessa avere la possibilità di espandere il bacino di esperienze che possiamo raccogliere oltre i confini nazionali è un’opportunità grandissima sia per noi che per i nostri clienti, che potranno avere dei servizi ed un respiro più completi, anche grazie alla progressiva convergenza del portfolio prodotti”.
Un VAD paneuropeo
“L’acquisizione porterà alla nascita di un’entità paneuropea al servizio degli MSP ed arriva in un momento storico particolarmente favorevole perché si sta assistendo ad un consolidamento sia sopra che sotto al distributore: i vendor, infatti, crescono ad un velocità vertiginosa e anche gli MSP vanno consolidandosi, anche se l’Italia risulta essere ancora un po’ indietro rispetto ad altri Paesi europei – prosegue Veca -. Diventa quindi fondamentale che anche il distributore abbia una presenza più importante e abbia le spalle più larghe per poter interagire con i vendor, continuando un percorso di crescita costruttiva. L’operazione di acquisizione di Achab da parte di Ebertlang è poi vantaggiosa anche per i vendor che si affacciano sul mercato europeo continentale che hanno ora un unico punto di ingresso e un unico interlocutore”.
Come è nata l’idea dell’acquisizione
“Ebertlang è stata fondata nel 1995, negli anni in cui è nata anche Achab e l’evoluzione della storia dell’azienda ha seguito la nostra: i prodotti e la filosofia sono sempre stati simili e complementari. La società è ora di proprietà di un fondo di investimento che si chiama HQ Equita che ha nominato gli attuali Managing Director Philip Weber e Marcus Zeidler.
In particolare, Achab conosce e collabora con Philip Weber dai tempi in cui questo lavorava per un vendor tedesco rappresentato dal distributore italiano: un rapporto di nove anni sempre sereno e arricchente. La conoscenza dell’azienda e i rapporti personali con Weber hanno fatto sì che la decisione dell’acquisizione arrivasse in maniera completamente naturale come conseguenza delle evoluzioni comuni ma anche della comune filosofia e dei comuni valori, oltre che della sintonia e stima che si è venuta a creare con il tempo a livello personale”.
Uno sguardo al futuro
In relazione alle evoluzioni future Veca spiega che ci vorranno all’incirca 18 mesi per uniformare il portfolio in maniera tale da avere una maggiore forza negoziale nei confronti dei vendor. Dal punto di vista formale non è prevista un’ulteriore fusione: Achab resterà come entità giuridica ma l’integrazione a livello di sinergie sta già iniziando e nel giro di sei – dodici mesi dovrebbero realizzarsi importanti passi in avanti.
“La ricerca di nuovi prodotti da inserire a catalogo – spiega Veca – è piuttosto onerosa e una ricerca unificata rappresenta già una prima integrazione. Progressivamente si andranno poi ad integrare le attività di marketing e di vendita. In futuro ci sarà poi probabilmente un rebranding a livello di gruppo e anche qui si aprono sinergie pazzesche”.
Per finire uno sguardo alla concretezza con un piano che entro il 2024 prevede una crescita anno su anno del 20% e una marginalità ancora da stabilire: “Siamo molto ottimisti – conclude Veca – e crediamo fortemente in questo progetto”.