Il retail va sempre di più verso la direzione di un approccio customer centrico. E’ il cliente, con le sue esigenze, a dettare le leggi delle transazioni e ormai per i retailer adeguarsi è diventata questione di sopravvivenza.
I consumatori oggi si aspettano di avere canali di acquisto interattivi e flessibili, che consentano loro di fare acquisti dove e quando vogliono, con offerte personalizzate, elevata disponibilità dei prodotti e informazioni dettagliate. Quello che viene venduto ormai non è più un prodotto: ad attirare la clientela è il servizio. E da qui la necessità di acquisire un approccio che metta al centro il cliente, con l’impiego di soluzioni di analytics per la raccolta ed elaborazione di dati che ne permettano la profilazione, con esperienze in store digitali, con strumenti che consentano al consumatore di portare a case le informazioni relative ai prodotti in qualsiasi momento e che infine gli consentano di comprare, indipendentemente da dove si trovino.
Per raccogliere questa nuova sfida, Avanade si è schierata al fianco dei retailer con una nuova soluzione che mira a connettere, trasformare e ottimizzare i processi di business e i sistemi di gestione di vendita al dettaglio. Si tratta di Connected Retail, un nuovo rivoluzionario strumento che se messo a disposizione dei consumatori può portare i rivenditori ad un incremento significativo nei loro ricavi. Bisogna offrire al cliente quello che vuole e Connected Retail è stato pensato e concepito proprio con questo scopo.
“Il tema del digitale è per noi fondamentale e il mercato del Retail è uno di quelli su cui puntiamo di più – spiega Stefania Filippone, Senior Director e Business Development Consumer Goods e Retail Avanade Italy -. Abbiamo quindi sviluppato una serie di practice a livello di supporto consulenziale ma anche a livello di vere e proprie soluzioni che possono essere installate all’interno dello store e possono essere deployate sui vari dispositivi consumer, tablet e mobile, che consentono ai retailer di raggiungere i propri consumatori finali nei loro diversi momenti della giornata: a casa, mentre si spostano per andare al lavoro e all’interno dello store in modo tale da offrire un’esperienza continuativa, consistente su tutti i canali e costante ed evolvere quello che è un prodotto in un servizio, cosa che per i nostri consumatori diventata sempre più rilevante dato lo scarso tempo e l’attenzione sempre più limitata che ognuno di noi può dedicare durante la propria giornata alle sollecitazioni che riceve”.
Ma vediamo in concreto cosa ci attende per il futuro. Immaginiamo che Megan sia una donna d’affari che viaggia spesso per lavoro e che si trovi in attesa di un volo all’aeroporto di Milano. Riceve sul suo smartphone un invito ad uno store e decide di accettare. In negozio ci sarà ad attenderla una commessa che la porterà nella fitting room dove ha già allestito i vestiti della nuova collezione d’accordo con quanto ha potuto sapere sullo stile di Megan in base ai dati che le sono arrivati in automatico (chi è il potenziale cliente, quali le sue abitudini d’acquisto, quali le preferenze e le esperienze d’acquisto precedenti). La cliente viene accompagnata nella fitting room dove troverà ad accoglierla i capi preparati per lei e dove avrà a disposizione uno “specchio magico” che ne scannerizza l’immagine in 3D per testare colori degli abiti, accessori e taglie in un solo click. Dopo la prova Megan decide di comprare solo alcuni dei capi testati, mentre per gli altri sceglie di finalizzare la vendita in un altro momento. La commessa si sarà preoccupata di inviarle via mail la lista dei capi scelti così che Megan concluderà la vendita tramite il canale online in un secondo momento.
Queste ed altre sono le potenzialità offerte da strumenti come Connected Retail che oltre a creare un’esperienza d’acquisto personalizzata consente al retailer di ottimizzare la gestione del magazzino e tanti altri vantaggi che si traducono in un risparmio economico.
“Già da adesso stiamo avviando importanti piani di sperimentazione, ma nell’arco di tre anni stimiamo che i retailer si doteranno di simili strumenti proprio perchè questi diventano fondamentali per la loro stessa sopravvivenza” prosegue Filippone.
“Il mercato più ricettivo per il momento è il Fashion, ma la GDO è una nostra priorità, tanto che per quest’anno, in concomitanza con l’Expo, stiamo lavorando ad un importante progetto che va in questa direzione” conclude la manager.