Big data e robotica: due parole che alla maggior parte degli italiani suonano come prive di significato o come appartenenti a un’epoca futura che ancora deve arrivare. E invece non stiamo parlando di macchine volanti, o di teletrasporto: per i tecnici del settore i big data sono all’ordine del giorno nel campo della tecnologia e sono fondamentali come possono esserlo per gli utenti privati la scelta dell’adsl più conveniente sul mercato, o la selezione di pc e cellulari più aggiornati. Big data e robotica sono il futuro più prossimo che, a volte, coincide col presente. Questo messaggio è molto chiaro negli Stati Uniti, dove si pensa di sfruttare le nuove tecnologie per progressi scientifici ed economici, anche nel campo agricolo.
Big data, robotica e Ogm: a Expo il sottosegretario all’Agricoltura Usa
A Expo 2015, all’interno del padiglione degli Stati Uniti, il sottosegretario all’Agricoltura Usa Innovazione tecnologica e scientifica Michael Scuse, ha parlato di big data, Organismi geneticamente modificati, robotica, salute dei consumi, precision farming (agricoltura di precisione che si avvale di nuove tecnologie) e tanto altro.
Entro il 2050 il governo americano sarà chiamato a produrre il doppio del cibo per sfamare una popolazione di più di 9 miliardi di abitanti. Per fare questo vuole puntare su innovazioni che tutelino la natura e la salute dei consumatori, introducendo novità:
- colture più resistenti a parassiti e siccità,;
- piante in grado di crescere su suoli solitamente poco adatti all’agricoltura;
- nuove tecniche e colture che aumenteranno le resa e miglioreranno la salute del consumatore.
Come i big data possono migliorare l’agricoltura
Per quanto riguarda la tecnologia dei big data e della robotica, aziende leader come Microsoft, stanno portando avanti studi e analisi dei dati provenienti dai sensori sparsi nei campi: tutte queste informazioni sullo stato del suolo sono fondamentali per l’agricoltura di precisione, perché grazie ai prodotti della robotica ogni singola pianta può avere ciò che necessita (acqua, fertilizzanti, terra).
Secondo i dati presentati nel padiglione Usa molte fattorie utilizzano trebbiatrici con monitor che danno informative sul raccolto, macchinari collegati con satelliti, immagini satellitari, droni, e la percentuale raggiungerà il 70-90% in breve tempo.
Laura Batcha, direttore esecutivo dell’Organic Trade Association, sottolinea l’importanza dell’innovazione nel settore biologico: quella che viene chiamata “bioinnovazione” prevede una selezione dai semi sino alle tecniche di coltura, per sfruttare robotica e agricoltura di precisione in favore dei consumatori.