I dati delle vendite di smartphone a livello globale di questo inizio 2016 parlando chiaro: sono stati consegnati 292 milioni di celllulari, in calo dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando era stato registrato, al contrario, un trend positivo. Tutto ciò probabilmente dimostra che il mercato è saturo e che negli ultimi anni non ci sono state innovazioni tali da spingere molte persone a cambiare telefono. A farne di più le spese è stata Apple, mentre alcune aziende cinesi hanno guadagnato posizioni nella classifica dei maggiori produttori mondiali. Andiamo a vedere cosa succede nel mercato degli smartphone e ad analizzare i dati.
Il mercato mondiale degli smartphone: bene Huawei, Xiaomi e Lenovo
È bene sottolineare, in ogni caso, che continueremo a utilizzare smartphone ancora per molto tempo, a meno di invenzioni veramente innovative. Il mercato sta semplicemente rallentando perché i modelli già in giro sono tanti e le persone non sentono la necessità di cambiarli. Già a fine 2015 si era previsto che nel 2016 la crescita di questo mercato non sarebbe più stata in doppia cifra, ma quest’inizio anno ha registrato dati peggiori del previsto.
Come dicevamo, infatti, nei primi tre mesi del 2016 il numero di cellulari venduti è stato di 292 milioni di unità: non solo l’1,3% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, ma il 18,6% in meno rispetto ai tre mesi precedenti. A farne le spese, oltretutto, sono per lo più i leader di settore e non quelle compagnie emergenti che stanno sgomitando per far apprezzare i propri prodotti a suon di nuove tecnologie a prezzi bassi.
Infatti, per la prima volta, il duo Samsung–Apple, da sempre leader del mercato, sono stati superati nel numero di vendite dai produttori cinesi, che hanno raggranellato il 42,9% del mercato, grazie soprattutto al mercato interno ancora abbastanza vivo. In questo momento la classifica vede in testa Samsung, seguita da Apple, la sudcoreana Huawei e le cinesi Xiaomi e Lenovo, nuove entrate della top 5.
Infatti, Huawei ha venduto 27 milioni di smartphone (-20% rispetto ai tre mesi precedenti), rimanendo il principale produttore in Cina e, come dicevamo, il terzo a livello mondiale. Xiaomi si è arrivata al quinto posto grazie a 16 milioni di dispositivi venduti e cerca di insidiare la quarta piazza di Lenovo (17 milioni di smartphone), il secondo vendor in Cina. Lenovo risponde destinando l’80% della propria produzione del 2016 all’estero, dove è ancora poco presente.
Mercato degli smartphone: la situazione di Samsung e Apple
Come dicevamo, i produttori che se la stanno vedendo peggio sono i soliti due giganti: Samsung e Apple.
La prima deve molto all’uscita anticipata degli ultimi modelli Galaxy S7 e Galaxy S7 Edge, di cui vi abbiamo già parlato in questo articolo, che sono stati accompagnati da un enorme sforzo di marketing e pubblicità. Inoltre, in Cina hanno avuto grande successo i nuovi modelli della serie J, quelli più a buon mercato, che sono stati giudicati ottimi grazie al loro rapporto qualità-prezzo.
Quest’anno Samsung dovrebbe vendere, secondo le previsioni, all’incirca 316 milioni di dispositivi, attestandosi più o meno sulle stesse cifre dell’anno scorso. Dovrà, però, impegnarsi a mantenere i prezzi bassi per non vedersi rosicchiate fette di mercato da parte dei competitor meno costosi.
Chi ha subito di più questa flessione, però, è Apple. L’azienda di Cupertino è incappata nel maggior declino di sempre in termini di iPhone venduti. Come già sapevamo, l’iPhone 6s e 6s Plus hanno avuto tutt’altro che un’ottima accoglienza e l’uscita a sorpresa dell’iPhone SE ne è la prova lampante. Quest’ultimo, infatti, è risultato un ottimo aiuto per il fatturato e Apple si è affrettata a sottolineare che hanno avuto molte più richieste di quello che avevano preventivato.
In ogni caso, dovranno inventarsi qualcosa in fretta perché da solo, l’iPhone SE, non potrà fare molto. Per ora, infatti, sono stati venduti solo 42 milioni di iPhone, quasi il 50% in meno rispetto al trimestre precedente. Le previsioni parlano di 213 milioni di melafonini venduti quest’anno, all’incirca un -10% rispetto all’anno scorso.