Per D-Link il 2015 è stato un anno di soddisfazione solo parziale. “L’Europa ha chiuso l’anno con un andamento flat, mentre l’Italia è andata un po’ controtendenza registrando una crescita del 6%, con risultati importanti in particolare nell’area Smart Home” spiega Alessandro Taramelli, Country Manager della filiale italiana della società.
D-Link è sbarcata nel nostro Paese 30 anni fa con il suo business tradizionale legato al networking, ma dal 2010 la società ha deciso di affiancare a questa attività anche quella relativa all’area smart home, che in futuro potrebbe diventare trainante per l’intero business.
“I due settori attualmente rappresentano rispettivamente il 70% e il 30% del nostro business – prosegue Taramelli -. Come accennavo prima i risultati di quest’anno in Italia sono stati senza dubbio soddisfacenti, anche se ci aspettavamo qualcosina di più”.
Ma per un anno che si chiude, un nuovo anno inizia, con sfide rinnovate che coinvolgono tutta l’area mediterranea. Gli obiettivi per questo 2016, in particolare, riguardano un potenziamento dell’area WiFi, che continua a crescere, rappresentando anche un’opportunità importante per i partner. Area che vede la stretta collaborazione con l’ambito della pubblica amministrazione.
In ambito videosorveglianza, invece, la società si sta attrezzando per evolvere verso la casa domotica: alla sfida tecnologica del mydlink si affiancano quelle dell’energy saving e della sicurezza.
L’Offerta relativa alla Smart Home è presente sia online che nei canali più tradizionali della grande distribuzione organizzata (GDO), ma a questo proposito i partner non sembrano ancora avere ben chiare le opportunità che possono derivare da questo tipo di attività perché “sono più legati alla parte tradizionale della nostra offerta, anche se diventa sempre più fondamentale che capiscano quali business aggiuntivi potrebbero fare senza avere il timore di far convergere più canali, sia online che offline”.
Altra avventura molto importante è quella nel mondo elettrico, iniziata lo scorso anno con Comoli Ferrari, divenuto a pieno titolo distributore diretto in virtù dell’affermarsi del concetto di convergenza, e che offre ai propri installatori da un lato la videosorveglianza analogica tradizionale e dall’altra anche quella su IP.
Portando la propria offerta in un settore fino ad oggi non presidiato D-Link è riuscita a raggiungere clienti totalmente nuovi. “Comoli Ferrari è un distributore di materiale elettrico nel nord Italia che vanta un bacino di circa 35 mila clienti – spiega Taramelli -, tra cui 7.500 potenziali anche per il networking. Di questi D-Link ne copre già 750”.
Un’avventura che “è solo all’inizio” perché D-Link mira a trovare altri distributori elettrici non concorrenti a Comoli Ferrari, quindi spostati geograficamente sull’area del centro sud.
“Ovviamente i nostri distributori It – prosegue Tramelli – non sono messi in discussione: Esprinet, Ingram Micro, Tech Data, Computer Gross e Runner Computer continuano a rappresentare un punto centrale all’interno del nostro business, dal quale non vogliamo prescindere”.
D-Link, d’altronde, è una società 100% canale, dove i partner sono inseriti in un Partner Program rivisitato cinque anni fa e che li vede ripartiti su quattro livelli: registred, bronze, silver e gold. Un programma che al momento non è ancora applicabile ai partner elettrici.