Nella suggestiva cornice del Lago Maggiore, e più precisamente a Stresa, si è svolta a giugno la terza edizione dell’Hp Software Performance Tour, un evento che anche quest’anno ha riunito all’incirca 200 ospiti, suddivisi tra partner (25%) e clienti (75%), in un momento di confronto per portare le rispettive esperienze e metterle a fattor comune con l’obiettivo di spingere le aziende di tutte le dimensioni a investire e innovare.
E’ infatti più che mai il momento del cambiamento e filo conduttore della duegiorni è stato il tema della diversità e della necessità di uscire dagli stereotipi e dalle rigide convinzioni che ci accompagnano nel corso della nostra vista con l’obiettivo di semplificarla ma che poi finiscono per soffocarci perché mentre il mondo cambia loro restano salde finendo col chiuderci in una gabbia, dalla quale si può sfuggire solo aprendo le porte alle novità e trattandole come opportunità anziché imprevisti, facendo in modo che il nuovo dialoghi col vecchio per rompere gli schemi ed aprire le porte all’innovazione.
Un messaggio questo che Hp ha fatto suo a partire dal fatto che questo è il momento della trasformazione digitale, un passaggio fondamentale che investe il business e ci pone di fronte delle sfide mai viste prima, alla cui base c’è un’Information Technology che sta diventando sempre più liquida, un’It non più riservata solo a chi ha grandi capacità d’investimento ma che è alla portata di tutti, perché tutti possiamo accedere a una quantità enorme di dati e alla capacità di elaborare questi dati in una maniera non pensabile fino a questo momento.
“Ci troviamo nell’Economia delle Idee, dove ognuno di noi può cambiare il mondo – esordisce Stefano Venturi, AD Hp Italia e Corporate VP -, un’economia abilitata dal mondo digitale liquido che ci permette di fare cose impensabili senza investimenti enormi. La bellezza del mondo digitale è che quello che conta è essere intelligenti, validi e mettere in rete le idee”.
D’altra parte il rovescio della medaglia sta nella sfida che tutto ciò rappresenta per chi già ha un business radicato perché se per chi è piccolo e veloce l’It mette a disposizione delle armi senza precedenti, i vecchi colossi devono rompere gli schemi e usare gli strumenti che la nuova It gli mette a disposizione per rimettersi in gioco e non essere spazzati via.
“Nella terza grande rivoluzione su internet che segue quella dell’avvento del world wide web prima e del web 2.0 poi, cioè la rivoluzione abilitata dal Cloud Computing e dall’analisi dei Big Data, il sapere analizzare i dati prima degli altri, sapere usare l’It in maniera fluida diventa fondamentale” prosegue Venturi, che lancia poi un appello al Paese e alle nostre aziende affinché abbraccino la rivoluzione digitale per non soccombere di fronte alle nuove condizioni del mondo in cui viviamo.
In questo scenario l’obiettivo di Hp è quello di lavorare coi clienti per ottimizzare l’esistente ma allo stesso tempo andare verso il nuovo, nella direzione di un It più flessibile, che abbracci il cloud e che si apra al mercato delle app anche in ambito enterprise grazie all’OpenStack e al New Style of It che la società da qualche anno propone.
Il ruolo del software in questo processo è quello di supportare la transizione rendendo più agile e fluido il business e abilitandolo in maniera determinante.
Che ci troviamo in un momento fondamentale lo sottolinea anche Mark Shaw, Director of Solutions Marketing, Hp Software: “ci troviamo ad un punto di rottura dove l’industria tradizionale è vittima della disruption – sostiene -. Nell’era delle idee il successo deriva dalla capacità di trasformare queste in valore più in fretta dei concorrenti. La digitalizzazione in questo gioca un ruolo fondamentale e il business richiede un approccio nuovo dove la continua innovazione la fa da padrone”. Una grande opportunità per l’It a cui Shaw risponde con il Bimodal It, dove Fluid It e Core It si fondono per collaborare insieme e dove quindi la modalità tradizionale di fare It si fonde con una nuova forma che spinge sull’agilità e la velocità.
Più focalizzato sul software l’intervento di Corrado Sterpetti, VP e GM Hp SW Emea South Region Hewlett-Packard Company, che ha spiegato la strategia software di Hp, tutta imperniata attorno a quattro aree di trasformazione che devono cogliere il nuovo modo di fare business: la trasformazione verso il cloud, la trasformazione per cogliere le opportunità del digitale nel business, la trasformazione per mettere in sicurezza l’azienda e la trasformazione per rendere ancora più efficace il workplace.
“Il software diventa il collante delle quattro aree di trasformazione su cui Hp si posiziona sul mercato – conclude Sterpetti –, un processo dove un ruolo fondamentale è stato giocato anche dalle varie acquisizioni che abbiamo fatto in ciascuno di questi settori e che ci hanno portato nuove tecnologie da portare in campo per vincere la battaglia della digitalizzazione”.