Secondo una ricerca commissionata da Ricoh Europe a Coleman Parks Research le aziende europee per riuscire a migliorare il business devono fare in modo che i dipendenti possano accedere alle informazioni ovunque si trovino mediante dispositivi mobili.
La consapevolezza verso l’importanza della mobility dunque sta crescendo sempre di più, in linea con il trend che vede la possibilità di consultare la documentazione sempre e ovunque come un’esigenza irrinunciabile.
Le aziende stanno cercando nuovi modi per migliorare la gestione e la condivisione delle informazioni: in particolare, oltre che sugli strumenti per la collaborazione, le organizzazioni stanno concentrando l’attenzione sulla digitalizzazione dei documenti e sul modello BYOD (Bring Your Own Design) che amplierebbe l’accesso alle risorse aziendali.
In molte aziende questo sta già avvenendo, ma esistono tutta una serie di fattori che frenano le potenzialità del mobile business.
La survey mette in luce che i business leader sono convinti che l’impossibilità di accedere ai documenti (70% del campione) e ai sistemi informativi (63%) mediante dispositivi mobili freni una condivisione efficace delle informazioni, come anche l’impossibilità di effettuare da remoto modifiche a documenti archiviati sui server aziendali.
Proprio per questo il 73% di loro stima prioritario riuscire a fare in modo che i dipendenti abbiano a disposizione gli strumenti necessari per lavorare ovunque si trovino. Effettivamente molte società si stanno già muovendo in tal senso, tanto che il 71% delle organizzazioni sta effettuando investimenti in nuove tecnologie affinché i dipendenti possano essere produttivi sia fuori sia dentro l’ufficio, mentre il 69% delle aziende permette ai dipendenti di utilizzare i dispositivi personali per accedere ai dati e alle applicazioni aziendali e il 67% delle imprese utilizza tecnologie per la digitalizzazione dei documenti affinché i mobile worker possano accedervi anche fuori dall’ufficio.
La maggior parte delle aziende ha quindi implementato tecnologie all’avanguardia, ma il 62% dei business leader ha messo in evidenza come le potenzialità delle nuove tecnologie siano frenate dalla presenza di sistemi di legacy di back-end.
Al di là degli ostacoli tecnologici, secondo il 51% degli intervistati nelle aziende manca la “cultura aziendale” della condivisione delle informazioni, per cui è necessario non solo cambiare i processi e i sistemi IT a supporto, ma anche la mentalità dell’organizzazione.
La capacità di condividere le informazioni, anche in maniera proattiva, è una delle caratteristiche degli “intelligent workers” (iWorker), ma secondo i business leader europei questa tipologia di lavoratore non è ancora diffusa, tanto è vero che solo il 4% di loro definisce la maggioranza dei dipendenti della propria azienda con il termine iWorker.
Ci sarà comunque un cambiamento significativo entro i prossimi cinque anni: il 37% del campione d’indagine è infatti convinto che entro il 2018 la maggior parte della popolazione aziendale sarà costituita da iWorker. A questa crescita corrisponderà quindi anche una migliore condivisione delle informazioni a vantaggio dell’efficienza e delle capacità delle aziende di rispondere alle esigenze dei clienti.