L’Internet of Things ha già dimostrato di avere le carte in regola per migliorare processi produttivi e attività lavorative, oltre che la quotidianità di milioni di persone. Del resto il web è una presenza sempre più pervasiva nella vita di (quasi) tutte le aziende. Innanzitutto per quanto riguarda le assunzioni, dal momento che gli annunci di lavoro viaggiano principalmente in rete, ma anche per le strategie e le previsioni di mercato, il controllo e l’implementazione dei processi produttivi.
Secondo IBM, l’Internet of Things ha addirittura le potenzialità per rivoluzionare il settore manifatturiero italiano, portando incrementi nella produzione addirittura del 30%. Una preziosa risorsa, dunque, ma che per essere sfruttata al meglio e in modo sicuro necessita anche di un’adeguata formazione impartita ai top manager delle aziende che desiderano investire in ambito Internet of Things.
Valutare le opportunità dell’Internet of Things, la guida di McKinsey
La società di consulenza McKinsey ha sviluppato una piccola guida per aiutare i top manager a valutare le reali opportunità dell’Internet of Things come parte della propria business strategy. Secondo l’azienda l’IoT potrebbe offrire un enorme valore aggiunto alle imprese, anche se moltissime delle sue potenzialità rimangono ancora inesplorate. In ogni caso, sembra evidente come la maggior parte del mercato di settore sarà occupato proprio dalle applicazioni business, più che da quelle consumer.
Ecco quindi che per un azienda investire in strategie e dispositivi IoT diventa essenziale per stare al passo con i tempi. Al di là dell’investimento in sensori e apparecchiature, la vera sfida rimane però l’analisi dei dati raccolti e il loro utilizzo al fine di elaborare strategie di business ad hoc per il proprio target di riferimento. Un processo che spetta al top management di un azienda, i cui membri hanno bisogno di una formazione adeguata per poter prendere decisioni più consapevoli e lungimiranti.
In particolare, l’introduzione di strategie IoT all’interno di un’azienda richiederà innanzitutto un notevole miglioramento dei processi organizzativo-comunicativi. Dal momento che i vari dispositivi e sensori saranno integrati in diversi processi aziendali, è necessario che tutte le figure, dall’amministratore delegato ai responsabili delle singole business unit, collaborino tra loro per collegare i rispettivi sistemi IoT. Solo in questo modo ci si assicurerà che il flusso di informazioni arrivi correttamente fino al top management dell’impresa, permettendogli quindi di prendere decisioni sulla base di tutti i dati raccolti dai vari sensori. Nuovi processi comunicativi, quindi, che andranno elaborati grazie ad un lavoro sinergico tra top manager e i tecnici esperti in sistemi analitici che si occupano di gestire e rendere fruibile il flusso di dati provenienti dai dispositivi IoT.
Altro punto fondamentale per le aziende che desiderano investire nell’Internet of Things è ovviamente la sicurezza dei propri sistemi informatici. Ogni dispositivo IoT connesso è infatti un altro potenziale punto di accesso per gli hacker e la grande quantità di dati, anche sensibili, raccolti e analizzati sono senz’altro un bersaglio che fa gola. È essenziale quindi che le aziende giochino d’anticipo, potenziando i propri sistemi di sicurezza informatica per impedire eventuali violazioni.