Se c’è una lezione che abbiamo appreso da questi anni di pandemia è che le imprese, per progredire, non possono andare avanti da sole. Ciò è ancora più vero se guardiamo alla trasformazione digitale: negli ultimi due anni, c’è stato un fiorire di ecosistemi che hanno abbracciato fornitori di tecnologia, organizzazioni, reti di servizi e clienti finali con l’obiettivo di creare delle catene di valore per ogni settore industriale. Le reti di partner sono diventate essenziali per alimentare l’innovazione e hanno continuato ad espandersi con l’obiettivo di condividere competenze e individuare nuovi modi per rendere il business più flessibile, attenti alle esigenze di mercato e resistenti ai fattori di minaccia. Secondo un’indagine di IDC, nel 2023 quasi il 60% delle imprese amplierà il numero di partner con cui lavora al di fuori del proprio settore di riferimento, anche se solo per un progetto, un’iniziativa o un caso d’uso specifico a breve termine, per adattarsi più velocemente al mercato e, di conseguenza, accrescere i propri ricavi.
Raggiungere un approccio aperto e condiviso con i partner non è facile: i dati, le applicazioni, le operazioni e il capitale (umano, patrimoniale e finanziario) di ogni organizzazione sono ovviamente disparati; i processi aziendali sono scollegati; i protocolli e i sistemi di sicurezza non sono unificati.
Per questa ragione, come Red Hat siamo impegnati da tempo a fornire in modo proattivo ai nostri partner le risorse per aggiornarsi sulle più recenti tecnologie e best practice di settore. I partner svolgono un ruolo fondamentale nella visione open hybrid cloud di Red Hat e per il successo dei clienti: ampliando le opportunità di formazione e certificazione, vogliamo favorire la loro autonomia in tutte le fasi di supporto ai clienti, dall’identificazione del giusto prodotto o soluzione all’implementazione della tecnologia, fino al supporto continuo. In questo modo, le organizzazioni possono contare su professionisti altamente qualificati e costantemente aggiornati per ottenere un vantaggio competitivo ed economico consistente – secondo uno studio IDC commissionato da Red Hat, le organizzazioni che utilizzano i corsi di formazione Red Hat possono ottenere in tre anni un ritorno sull’investimento del 365%. Quest’anno, Red Hat ha esteso l’offerta di Red Hat Training and Certification, un pacchetto di corsi online on demand e gratuiti rivolto a tutti i partner che intendano migliorare le loro competenze, sia che operino come supporto IT rivolto ai clienti, consulenti, architetti di soluzioni, amministratori di sistema o sviluppatori. I corsi, disponibili attraverso il Red Hat Partner Training Portal, si concentrano su aree quali cloud computing, container, virtualizzazione, automazione e altro ancora. Al momento, sono disponibili 24 corsi erogati in più di otto lingue e corredati da laboratori pratici che forniscono le competenze necessarie per identificare la migliore soluzione per una necessità di business o ottenere una certificazione specifica Red Hat.
Oltre ai corsi gratuiti, Red Hat Training offre numerosi percorsi specifici di formazione che sfruttano il potere della community, consentendo di interagire direttamente con profili specializzati, sia in modalità virtuale che fisica, per costruire soluzioni in grado di anticipare le esigenze di innovazione delle organizzazioni. In ultimo, in linea con la necessità di automazione dell’infrastruttura informatica – che l’80% dei responsabili IT ritiene fondamentale per il successo – Red Hat ha avviato l’iniziativa “Leading with Automation”, che mette a disposizione dei partner i casi d’uso di Ansible Automation Platform e fornisce la certificazione ufficiale di Automation Platform Specialist. Con l’utilizzo della piattaforma, i partner hanno potuto constatare una crescita di fatturato (4,6 volte superiore), dei margini derivati dall’offerta di servizi
professionali (+80%) e gestiti (+60%) e nell’acquisizione di nuovi clienti (+40% di nuovi contratti) derivati dall’utilizzo della piattaforma (dati Forrester Consulting).