Un focus sempre più spinto sull’area Ho.re.ca, nuovi prodotti e servizi pensati per i partner, la trasformazione dal 1°ottobre di BusinessPass in PassCom, un restyling completo dell’immagine dell’azienda, un servizio di customer care per capire cosa pensano i clienti della società e dei suoi partner: si riassumono così le novità principali annunciate nell’edizione 2016 di PassWor[l]d, l’annuale meeting di Passepartout, che quest’anno ha riunito a Riccione i partner della compagnia per un incontro di svolta nel business della società.
D’altronde i tempi cambiano, la rivoluzione digitale ha travolto ogni cosa che ha trovato sul proprio percorso: è la disruption, un meccanismo che porta all’estinzione delle realtà che non riescono ad adeguarsi alla trasformazione. La strada è perciò una sola: cavalcare tale cambiamento rinnovando sé stessi e la propria essenza. Un insegnamento che Passepartout, software house specializzata in applicazioni gestionali con sede a San Marino, ha fatto proprio proponendo idee originali e innovative che pongono insieme al cliente anche il partner al centro della scena.
“La rivoluzione si riassume in tre parole – spiega Stefano Franceschini, presidente di Passepartout –: PassBuilder, PassStore e BusinessPass”.
PassBuilder, PassStore e BusinessPass
PassBuilder, annunciato nella precedente edizione della convention, è la nuova piattaforma di sviluppo che Passepartout mette a disposizione del proprio canale: un sistema che integra le precedenti funzionalità di sviluppo presenti sui gestionali Passepartout introducendone di nuove in ambito Web e Mobile, conservando le stesse modalità di sviluppo abituali per renderlo immediatamente utilizzabile senza bisogno di investimenti in competenze e formazione. In pratica, PasseBuilder serve a costruire, anche in mobilità, le PassApp, le app di Passpartout, applicazioni indipendenti dal dispositivo e dal sistema operativo create per funzionare sia online che offline.
PassStore è invece un’area di scambio pensata per i partner che raccoglie tutto il patrimonio applicativo disponibile nell’Ecosistema Passepartout mettendo a fattore comune le competenze sviluppate da ciascuno. In un unico repository, accessibile da tutto il canale, sarà possibile trovare tutte le applicazioni sviluppate da ogni singolo partner che potrà decidere di condividerle con gli altri partner, gratuitamente o con un costo di licenza. Una sorta di modello di sharing economy applicata alla community di partner Passepartout.
BusinessPass è infine, è uno strumento pensato per le esigenze specifiche del commercialista che dal 1°ottobre di quest’anno cambia volto trasformandosi in PassCom.
Il cambio del nome identifica in maniera immediata il mercato di destinazione ma sottolinea soprattutto la trasformazione del prodotto in un servizio. PassCom verrà infatti proposto esclusivamente in modalità SaaS e l’utente potrà accedere direttamente al supporto Passepartout per i redditi ed il bilancio.
“Altra novità – prosegue Franceschini – è l’inserimento sui prodotti Passepartout di una Customer Satisfaction del cliente: quattro emoticon che raccontano in maniera immediata la reazione del cliente e la sua storia per rendersi conto di cosa i clienti pensano di Passepartout e dei suoi partner”.
Sempre più Ho.re.ca
Accanto al business tradizionale Passepartout ha scelto di puntare in maniera sempre più incisiva sull’Ho.re.ca. Una decisione maturata osservando i tassi di crescita del mercato, che negli ultimi quattro anni si è sviluppato in maniera costante e progressiva, arrivando a servire una quota di circa 3.000 clienti attivi, prevalentemente in ambito Retail.
“Mentre i nostri concorrenti crescono con acquisizioni di società e prodotti già esistenti, nel nostro dna c’è invece la ricerca continua dell’innovazione – afferma Barbara Reffi, amministratore delegato di Passepartout -. Noi i prodotti li creiamo. Crescita di prodotto e competenze del team di sviluppo sono le nostre priorità. E così anche in questo nuovo settore in espansione c’è uno sforzo costante per arricchire e ampliare l’offerta sempre di più”.
A dimostrazione di queste parole Passepartout ha lanciato nuove app appositamente studiate per l’area Ho.re.ca e Retail che lavorano in modalità off-line su tutti i dispositivi mobili e che si sincronizzano con le applicazioni gestionali che risiedono sul server.
Le novità comprendono la App MySelf, desinata alle strutture ricettive, l’App Comanda Smart, per le ordinazioni dei camerieri sui device mobili, l’App Client Web Menu, per utilizzare il gestionale in mobilità, e la App Client Web Retail che permette di utilizzare tutte le funzionalità del gestionale Retail su tablet.
Una nuova immagine
Con la trasformazione di Passpartout in una cloud company la società ha sentito forte l’esigenza di veicolare una nuova immagine che rappresentasse questo cambio di pelle.
Così il logo della società è stato rinnovato, così come è stato affrontato un restyling anche dei nuovi prodotti ed è stato elaborato un nuovo payoff.
Sempre per dare continuità e una immagine rinnovata anche ai partner Passepartout ha presentato un nuovo modello di sito unico ma personalizzabile per i partner, che si aggiorna in maniera automatica prendendo le informazioni dal sito istituzionale Passepartout per consentire loro di essere sempre aggiornati sulle brochures e i depliants più recenti.
I partner al centro
Ma se Passepartout in prima persona deve cambiare, in questo processo non sarà da sola. L’importanza del partner nel business Passepartout è cosa nota ed è stata ribadita da Corrado Rossi, direttore commerciale della società, che ha affermato come
“PassStore è una implicita ma chiara dichiarazione che Passpartout non farà tutto da sola. Il canale per noi ha sempre un ruolo fondamentale. Occorre realizzare un cambiamento di mentalità e approccio a suon di fiducia e innovazione, che sono le parole chiave che incarnano meglio questo particolare momento”.
Fiducia e innovazione dunque, che si ottengono investendo in competenze, nuove persone e nuovi prodotti, in un processo di trasformazione che per Passepartout mette sempre e comunque in primo piano la qualità e il valore delle persone.