Poly, la compagnia che crea prodotti audio e video di qualità Premium, ha condotto un’analisi sulle tendenze che stanno plasmando la collaborazione sul posto di lavoro e che definiranno il futuro del lavoro a partire dal 2022.
L’atteso ritorno alla “normalità” non significa un ritorno alle nostre vecchie abitudini. Il lavoro ibrido è qui per rimanere, e il nuovo anno porterà cambiamenti irreversibili nel modo in cui si svolgono le attività professionali. La pandemia globale ha costretto le aziende a sperimentare il lavoro a distanza e ha messo alla prova la capacità dei dipendenti di adottare nuove forme di gestione e interazione. La possibilità di continuare con un cambiamento sostenibile e collaborativo si basa ora sulla capacità dei manager e degli impiegati di adattarsi a questa nuova normalità. Le aziende che vogliono affrontare il prossimo futuro in modo più efficiente dovranno, perciò, capire come adattarsi a questo nuovo approccio e bilanciare con successo tecnologia e trasformazione.
Tendenza 1: Fine dell’orario d’ufficio 9-5. Il futuro è un lavoro più flessibile
La pandemia ha permesso a molti lavoratori di sperimentare i benefici del lavoro ibrido e sempre meno persone sono disposte a tornare in ufficio a tempo pieno. Secondo un recente rapporto di Poly, oltre l’80% dei dipendenti del Vecchio Continente preferisce poter lavorare da casa almeno un giorno a settimana.
Ciò dimostra che I lavoratori chiedono maggiore flessibilità e, con la ripresa dell’economia e il fenomeno delle “grandi dimissioni”, è possibile che nel prossimo futuro la capacità di attrarre e trattenere talenti risieda nel permettere ai dipendenti di scegliere come e da dove lavorare.
Secondo Paul Clarl, vicepresidente senior dell’area vendite della regione EMEA di Poly: “I dipendenti sono sempre più alla ricerca di un equilibrio tra lavoro e vita privata e hanno bisogno di una flessibilità che gli permetta di bilanciare meglio vita personale e professionale. La realtà è che i dipendenti di oggi non possono essere percepiti semplicemente come una risorsa da gestire, ma devono essere considerati un valore aggiunto con alto potere decisionale all’interno delle organizzazioni: sanno cosa vogliono, perché, quando e come. Se vengono ignorati, cercheranno nuove opportunità.”
Tendenza 2 – Uffici come ecosistemi di spazi di lavoro fisici con strumenti tecnologici di qualità – non gadget tecnologici
Secondo le previsioni di Poly gli uffici si stanno trasformando e non saranno più necessariamente luoghi fisici con spazi definiti e individuali. I luoghi di lavoro del futuro saranno ecosistemi con aree che si adattano alla maniera di lavorare e alle necessità delle diverse persone. La percezione dell’ufficio non sarà più quella di un luogo dove si va a lavorare, ma di uno spazio d’interazione tra professionisti. Ciò porterà cambiamenti significativi anche in termini di architettura e design degli uffici, così come all’investimento in dispositivi e tecnologie collaborative, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza lavorativa che è al centro di questa trasformazione.
“Le aziende che sono ancora molto riluttanti a creare luoghi di lavoro più flessibili avranno difficoltà a promuovere una cultura della collaborazione all’interno dei loro team nel prossimo futuro. Durante la pandemia, la riduzione dei contatti diretti non ha stimpolato l’innovazione e la creatività, poiché spesso sono le conversazioni informali o gli incontri non programmati i momenti che incrementano la possibilità di condividere le conoscenze e risolvere i problemi. La cooperazione è essenziale per aumentare la soddisfazione dei dipendenti, come hanno dimostrato diversi studi.”, aggiunge Clark.
Tendenza 3 – Uguaglianza: il nuovo imperativo
Durante la pandemia, l’obiettivo era la continuità del business, ma ora la filosofia sta cambiando e le persone sono diventate il vero catalizzatore del successo aziendale. È per questo che la capacità di scegliere dove e come lavorare si è convertita in un fattore fondamentale per una collaborazione efficiente, in quanto permette ai dipendenti di dare il meglio di sé nella gestione dei loro compiti. Questo approccio rappresenta un’opportunità unica per i dipartimenti di HR, IT e di gestione del lavoro per sviluppare iniziative che migliorino l’esperienza di tutto il personale. Non a caso, un recente studio della Stanford University ha scoperto che più del 40% dei lavoratori sono più propensi a cambiare lavoro quando l’azienda è contraria al lavoro ibrido.
Per tanto, la sfida principale dello smart working è quella di creare equità per tutti. Ed è qui che la tecnologia gioca un ruolo fondamentale: la chiarezza e la qualità dell’immagine e un audio nitido sono essenziali per migliorare la collaborazione tra colleghi, ovunque stiano lavorando. I lavoratori flessibili hanno bisogno di poter utilizzare dispositivi professionali che garantiscano la parità di condizioni sia a chi si collega da una sala riunioni o da un ufficio, sia a chi si collega in remoto.
“L’accesso a comunicazioni affidabili è essenziale per garantire che le persone ricevano le stesse informazioni, evitando qualsiasi pregiudizio involontario” conlude Paul Clarck.