Il 2012 per Ecolight, consorzio per la gestione dei rifiuti elettronici, delle pile e degli accumulatori esausti e dei moduli fotovoltaici a fine vita, è stato caratterizzato da un calo nella raccolta dei RAEE, crescita dei circuiti paralleli di raccolta e aumento dei fenomeni di sciacallaggio all’interno delle isole ecologiche.
Il sistema multi consortile di gestione dei RAEE infatti, per la prima volta da quando è stato avviato, ha registrato un’inversione di tendenza nella raccolta con una riduzione dell’8,5%.
In particolare il calo complessivo della raccolta è dovuto a tre fenomeni. Per prima cosa si evidenzia una riduzione dei consumi che ha portato ad un ripensamento della gestione dei rifiuti: se fino a poco tempo fa non c’erano molti timori nel rinnovare i propri elettrodomestici, adesso per la crisi ci si fa qualche scrupolo in più, in particolar modo se gli apparecchi sono ancora funzionanti. In secondo luogo, si è assistito ad un incremento degli atti di sciacallaggio nei confronti dei rifiuti elettronici custoditi nei centri di raccolta.
Questi furti oltre che impoverire i RAEE comportano una grande dispersione nell’ambiente di sostanze nocive. Infine è aumentato anche il cosiddetto “circuito parallelo” poiché si sono affermati canali di raccolta e gestione dei rifiuti che non operano all’interno del sistema RAEE gestito dal Centro di coordinamento, e quindi non presentano controlli sul loro operato e sul rispetto delle norme.
A seguito delle problematiche descritte, in occasione della presentazione del Rapporto Sociale 2012, Ecolight ha chiesto alle autorità un suo intervento per rivisitare il sistema RAEE nel nostro paese attraverso l’imposizione di regole certe e condivise per tutte le società.
E’ necessario innanzitutto “ripensare al sistema multi consortile per farne uno strumento competitivo ed efficace nella sua azione – ha dichiarato il direttore generale di Ecolight Giancarlo Dezio – In secondo luogo, è opportuno ristabilire le priorità: e la nostra priorità è l’ambiente.Quindi, al fine di tutelare l’ambiente, bisogna riaffermare le regole per assicurarsi che tutti gli operatori che vogliono giocare siano messi nelle medesime condizioni di operare, con le stesse opportunità ma soprattutto con gli stessi obblighi. Non certo ultimo, in un quadro definito e condiviso, serve dare impulso alla green economy: è un settore che può dare molto in termini di sviluppo, soprattutto in un momento di difficoltà. Questo anche in previsione della nuova direttiva europea che dovrebbe essere recepita dall’Italia entro febbraio del prossimo anno”.