Con la digitalizzazione delle procedure amministrative i cittadini privati e le imprese hanno visto lievitare il portafoglio e le agende di post it o bigliettini con annotato il codice di questa o quell’altra tessera d’identità o carta servizi. Da quando è possibile mettere le carte di credito migliori a confronto sul web, poi, e con il conseguente proliferare dei prodotti bancari, questa già immensa mole di cifre è ulteriormente cresciuta.
A mettere ordine in questo caotico ammasso di dati, è in arrivo, però, SPID, il pin digitale unico per l’accesso a tutta la rosa di servizi relativi a un privato o a un’impresa pubblica. Il progetto, definito sul sito dell’Agenda digitale per l’Italia, si prefigge di riorganizzare il sistema pubblico di identità digitale integrandolo sotto un’unica chiave di accesso e facilitando, così, l’utilizzo di servizi dedicati al soggetto privato.
È l’agenzia stessa a definire lo SPID come un “insieme aperto di soggetti pubblici e privati che, previo accreditamento da parte dell’Agenzia per l’Italia digitale, gestiscono i servizi di registrazione e di messa a disposizione delle credenziali e degli strumenti di accesso in rete nei riguardi di cittadini e imprese per conto delle pubbliche amministrazioni”. Sostanzialmente sarà possibile accedere ai servizi e ai siti della PA, utilizzando un unico sistema di credenziali informatiche uniche e interoperabili.
L’obiettivo dello SPID è, ovviamente quello di incoraggiare l’uso del web, la digitalizzazione della pubblica amministrazione e, più in generale, l’ammodernamento del Paese in ambito tecnologico. Si pensi, ad esempio, alla comodità inaudita con cui i cittadini potranno svolgere le operazioni più semplici relative all’Asl, alla scuola, al Fisco, al Catasto e ancora all’Agenzia delle Entrate e alla previdenza, oltre che le possibilità dell’applicazione dello SPID all’e-commerce per lo sviluppo di canali di esportazione del made in Italy nel mondo.
Un ruolo chiave per la realizzazione dello SPID verrà sicuramente giocato dall’Identity provider, con cui si potrà gestire in tutta sicurezza la propria identità digitale. Le credenziali, d’altronde, potranno coincidere, secondo scelta personale, con quelle che già possediamo per l’accesso al conto in banca o per la carta di credito, senza che si moltiplichino, quindi, di nuovo le procedure e i codici di riconoscimento.
Per ora, comunque, si resta in attesa delle prime procedure di attivazione. Da gennaio, infatti, partirà l’istruttoria dell’Agenzia volta alla selezione dei primi gestori intenzionati a iscriversi come Identity provider. La prima fase inizierà poi ad aprile con l’obiettivo di raggiungere circa 10 milioni di utenti SPID entro dicembre 2017. Già a settembre comunque, è previsto l’accesso al nuovo servizio per i primi 3 milioni di cittadini.