Nella Giornata nazionale di Mobilitazione sulla Legalità, Confcommercio lancia l’allarme: l’illegalità è una pratica dilagante che permea l’intera società.
Oltre la metà delle imprese del Terziario si ritiene danneggiato dall’azione di pratiche illegali, che invece trovano nuova linfa nelle conseguenze della pesante crisi che il mondo sta attraversando. Non è rado, infatti, che sospinti dai problemi economici gli aquirenti siano indotti a cercare il risparmio privilegiando prodotti contraffatti.
L’intera filera economica ne è coinvolta, dall’ideazione alla produzione alla distribuzione all’acquisto, in modalità che sono ormai inscindibilmente legate al mondo digitale: oggi si pensa, si comunica, si vende sul web, ma si archiviano anche progetti, piani di business, strategie, informazioni.
L’allarme legalità è perciò strettamente connesso con il mondo dell’Ict e, visto da questa angolazione, ha un duplice aspetto, come ben rileva il Gruppo di Lavoro Sicurezza Informatica di Assintel.
In primo luogo la security dei prodotti e servizi Ict, che ricalca ciò che avviene in tutti gli altri settori: pensiamo alla pirateria del software, o alla contraffazione dell’hardware che spesso avviene a monte della filiera produttiva, o ai crescenti problemi di sicurezza legati alla diffusione delle piattaforme mobile (54.000 nuovi malware per mobile nel primo semestre 2013).
Ed in secondo luogo le modalità attraverso cui imprese e cittadini possono tutelarsi rispetto a quanto avviene sulla rete.
I rischi ci sono, e sono molteplici. Si va dalla vendita online di falsi di ogni genere, al furto di proprietà intellettuale, allo spionaggio economico, al cyber crime, tutte attività che incidono per miliardi di fatturato persi ogni anno e generano ormai globalmente perdite pari a centinaia di miliardi di dollari (in Italia si stima una cifra che potrebbe sfiorare il 5% del PIL).
Queste sono sfide alle quali l’Ict può dare risposta. Il problema non è la mancanza di soluzioni, ma spesso la mancata percezione della loro esistenza o addirittura della minaccia stessa. Consapevolezza è la parola chiave.
Quello che diventa fondamentale è lavorare insieme a tutte le aziende della filera per fare una forte azione culturale di sensibilizzazione. Proprio quello che Assintel fa all’interno del vasto mondo rappresentato da Confcommercio.