Vendere all’estero ormai è una via che un’azienda deve necessariamente percorrere se vuole rafforzare la sua posizione e uscire indenne dai venti della crisi. Uno strumento prezioso per chi vuole farlo è eBay. Sono infatti numerose anche in Italia le società e i venditori che nel 2013, attraverso questa piattaforma, hanno esportato i propri prodotti in 176 Paesi nel mondo. Sul podio ci sono mercati del calibro della Germania, della Francia e degli Stati Uniti. Ma nell’elenco complessivo non mancano anche Paesi esotici come Uzbekistan, Zimbabwe e Guadalupa.
Solo nel primo trimestre 2014 il sito di aste online ha registrato globalmente 13 miliardi di dollari di volumi generati dal commercio transfrontaliero. Anche a livello italiano, eBay.it è il primo marketplace del Paese, con oltre 4 milioni di acquirenti attivi e con una media di un articolo venduto ogni secondo. I dati interni di eBay.it, inoltre, certificano una top 10 dell’export da Germania, Francia e Stati Uniti, seguiti da Gran Bretagna, Svizzera, Spagna, Russia, Belgio, Austria e Olanda.
Le ultime rilevazioni interne di eBay.it dimostrano come il commercio transfrontaliero sia un’opportunità per superare la crisi delle vendite al dettaglio, fidelizzando nuovi clienti in mercati che senza il commercio elettronico sarebbero difficilmente raggiungibili.
“E’ però necessario – afferma Lamberto Siega, Head of Seller and Innovation in Italia, Francia e Spagna – prepararsi a ricevere ordinativi dall’estero, approntando una struttura capace di gestire in modo professionale le richieste. eBay è partner dei venditori e li supporta con una vetrina personalizzabile, un’altissima visibilità e accordi speciali con i trasportatori, che permettono di effettuare spedizioni a tariffe convenienti”.
Tra le categorie merceologiche che registrano più vendite verso l’estero, ci sono l’abbigliamento e gli accessori, i ricambi per le moto e l’arredo per la casa. La classifica cambia leggermente quando gli acquirenti internazionali acquistano tramite dispositivi mobile: il primo e secondo posto rimangono invariati, mentre al terzo subentra la categoria Orologi e gioielli.