Dopo un lungo e difficile dibattimento, anche l’Italia, adeguandosi agli altri paesi europei, ha deciso di liberalizzare il Wi-Fi.
Anche il Senato, infatti, si è espresso a favore del decadimento di tutti i vincoli che finora hanno largamente frenato la diffusione del Wi-Fi nella nostra penisola, dando così il via a un nuovo stadio di sviluppo per le comunicazioni senza fili.
La nuova disposizione di recente approvata recita che “L’offerta di accesso alla rete internet al pubblico tramite rete Wi-Fi non richiede l’identificazione personale degli utilizzatori”. D’ora in avanti, quindi, entrando in un albergo, in un bar o in un ristorante non saremo più tenuti a rilasciare i nostri dati personali, username e password per accedere alla rete Wi-Fi: il servizio sarà reso disponibile senza la richiesta di particolari autorizzazioni.
Entusiasta di questa novità introdotta è Michele Paparella, Country Manager di Ruckus Wireless.
“Questo nuovo scenario ci permetterà finalmente di rispondere in maniera concreta all’esigenza diffusa di connettività nel nostro Paese. Molto spesso ci siamo scontrati con la scarsa fattibilità di progetti Wi-Fi dovuta alle disincentivanti restrizioni normative – ha infatti dichiarato Paparella – Crediamo fermamente che questa liberalizzazione offrirà nuovi spunti di mercato ma soprattutto nuove opportunità a tutte quelle piccole realtà commerciali che fino ad ora sono state estromesse dal poter offrire connettività Wi-Fi, leva fondamentale per garantire anche importanti ritorni in termini di ROI”.
A detta di Paparella a beneficiare del Wi-Fi libero saranno sicuramente le attività commerciali e retail, oltre alle strutture ricettive attive nel turismo, settore trainante dell’economia italiana.
La questione della liberalizzazione del Wi-Fi ha un notevole impatto su molteplici aspetti, a cominciare dall’effetto virtuoso che questa porterà al business in termini di diffusione del Wi-Fi, ma anche dal notevole valore aggiunto che produrrà per tutti quegli esercizi commerciali finora vincolati da una normativa troppo stringente.
Dal punto di vista dell’aspetto pubblico, il Wi-Fi si comincerà ad affermare come una reale commodity e la connettività diventerà finalmente pervasiva ed ubiqua.
Se da un lato, quindi, questa liberalizzazione rappresenterà un importante passo in avanti per il nostro Paese, dall’altro lato non si può non considerare che questa rappresenti anche un’arma a doppio taglio, poiché pur sollevando da obblighi fastidiosi, espone contemporaneamente a certi rischi. Non è da sottovalutare, infatti, il pericolo che qualcuno commetta reati informatici utilizzando la nostra linea internet senza che noi possiamo dimostrare chi sia, avendo come effetto un nostro coinvolgimento nelle indagini.
Ruckus intanto si prepara ad affrontare i nuovi scenari aperti con la liberalizzazione. “Ruckus Wireless può contare su soluzioni estremamente affidabili e di facile implementazione per assicurare connettività a qualsiasi tipologia di attività, sia pubblica che privata – afferma Paparella – Da sempre il nostro obiettivo è assicurare le migliori soluzioni cercando di ottimizzare costi e risorse. Crediamo che questa liberalizzazione sia un ottimo banco di prova per noi”.
Michele Paparella, Country Manager di Ruckus Wireless, esprime l’entusiasmo dell’azienda per la nuova normativa introdotta in Italia. Ma attenzione ai possibili pericoli