Nel 2021 abbiamo poche certezze, una di queste è che prima o poi Bob Dylan pubblicherà un nuovo disco, raccolta o un Greatest Hits. Tra le tante tematiche esplorate dalla sua poetica e da un canzoniere che conta centinaia di brani, scritti dal 1962 ad oggi, Dylan essendo un folksinger e un bluesman che si rifà alla tradizione di Hank Williams, Robert Johnson e del suo mentore Woody Guthrie, pesca spesso dal mazzo della vita quotidiana dei vagabondi, hobo e gamblers. Tuttavia malgrado vi siano centinaia di articoli dedicati al significato del viaggio, del pellegrinaggio e della vita on the road, come metafora di chi si sposta di lungo in luogo per esibirsi dal vivo, ci sono pochissime testimonianze relative alla passione di Bob Dylan per il tema del gioco delle carte e soprattutto per la vita dei gamblers del mito della frontiera e del vecchio West. Eppur se andiamo ad analizzare il suo repertorio è facile scovare titoli dedicati al tema del gioco e del poker.
Un primo e famoso riferimento proviene da “House of the Rising Sun” che ovviamente non è una composizione di Dylan, ma proviene da una fonte tradizionale spesso nota come “Rising Sun Blues”. È la classica storia del giocatore d’azzardo che passa troppo tempo in un night club con le signore e i tavoli da gioco. La versione resa popolare dagli Animals interpretata da Bob cantata nel suo omonimo album d’esordio del 1962 è una prima testimonianza di questa tesi che vuole creare una connection tra Bob Dylan e il mondo del gambling.
Passiamo quindi a Rambling Gambling Willie che è una canzone particolarmente confusa in quanto compare in diverse versioni di Bob. Inizierò subito con questo perché penso che sia l’edizione che spicca, ma ovviamente ognuno a proprio gusto. Il pezzo originale ha avuto origine dalla canzone tradizionale “Brennan on the Moor” e poiché la canzone è cambiata nel corso degli anni, i testi hanno vagato dappertutto. Il personaggio di Dylan è basato su Wild Bill Hickock (noto come “Willie O’Conley” nella canzone) ed era destinato a far parte del secondo album. È interessante notare che quell’album che abbiamo sempre conosciuto come Freewheelin, originariamente si chiamava Bob Dylan’s Blues, almeno fino alla fine di luglio 1962, quando Dylan registrò “Rambling, Gambling Willie”. Alla fine Willie viene colpito da un uomo che lo accusa di barare e ha in mano le tradizionali carte del morto, gli assi e gli otto. E così l’ultimo verso ci dice che quando è arrivata la tua ora, è tutto, non c’è modo di sfuggire alle carte o di morire.
Da qui possiamo quindi passare ad altre canzoni di Bob Dylan che includono anche temi di gioco d’azzardo, ma è ovviamente possibile che se hai voglia di giocare a blackjack, vorrai un po’ di sottofondo musicale – pur mantenendo i tuoi preferiti di Bob per altre occasioni. Quindi, essendo un tipo disponibile, ho una lista della migliore musica diversa da Dylan da suonare mentre trascorri un po’ di tempo a blackjack, il che dovrebbe aiutarti a passare il tempo della giornata prima di tornare ai tuoi brani di Dylan.
Il che ci porta al brano scritto appositamente per il film Lucky You del compianto Curtis Hanson. Hanson è stato importante per rilanciare la carriera di Mr. Dylan, dato che è l’autore di Wonder Boys, film per il quale Dylan aveva composta la canzone originale Things Have Changed, la quale vincerà l’Oscar nel 2001 come miglior canzone originale. Huck’s Tune, scritta per il film Lucky You ed è una canzone sul poker, sul circuito dei casino live che pone al centro del plot narrativo un solido e collaudato impianto narrativo dove l’amore viene paragonato al tema del gioco e viceversa. Il brano è contenuto nell’ottavo capitolo della Bootleg Series, Tell Tale Signs. Si tratta di una canzone assolutamente unica e straordinaria. Questo ci porta al pezzo finale della lista, “Lily, Rosemary and the Jack of Hearts” su cui penso che abbiamo pubblicato più articoli di qualsiasi altra canzone. Lily è ovviamente la giocatrice di poker e il tema delle carte da gioco emerge per tutta la durata della canzone, che sembra essere in parte ispirata a Lewis Carrol e alle avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Non a caso Dylan citerà ancora l’autore britannico nel suo capolavoro del 2001, “Love And Theft”. Lily, Rosemary and the Jack of Hearts appartiene di diritto alle canzoni più rappresentative scritte da Dylan negli anni settanta e ha il sapore di un’opera fortemente influenzata dal cinema francese o da registi del calibro di Robert Altman, Bogdanovich e Sam Peckinpah.