Elmec Informatica, in collaborazione con Logitech, ha offerto supporto a cinque Istituti Superiori della provincia di Varese per allestire aule virtuali per gestire le lezioni sia in videoconferenza che in presenza.
Il nuovo anno scolastico presenta diverse incognite a livello didattico e le scuole sono chiamate ad affrontare numerose sfide per offrire un servizio educativo di qualità anche da remoto.
I kit messi a disposizione per la videoconferenza permetteranno di iniziare una sperimentazione che partirà in alcune scuole della provincia di Varese, come il Liceo Daniele Crespi di Busto Arsizio che ha adottato questo modello grazie ad alcuni apparati aggiuntivi che permetteranno già dai primi giorni di erogare una modalità di didattica mista; in presenza e a distanza.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Alessandro Ballerio, Amministratore Delegato di Elmec Informatica: «Nell’anno scolastico che sta per iniziare, alunni, genitori e insegnanti sono chiamati ad affrontare un’esperienza didattica ricca di incognite, in bilico tra presenza in classe e didattica a distanza. Come Elmec sentiamo da sempre un forte legame con il territorio e, soprattutto, con il mondo dell’istruzione ed è per questo che abbiamo deciso di offrire il nostro supporto tecnologico da leader nel settore dei servizi IT alle scuole della Provincia di Varese».
Per Cristina Boracchi, dirigente del Liceo Daniele Crespi di Busto Arsizio (VA): «La tecnologia di aula integrata permette di fare sì che il distanziamento fisico non si configuri come distanziamento sociale. Infatti la piena interattività audio e video in sincrono del gruppo in presenza in aula e del gruppo a distanza favorisce il superamento del “percepito” gap fra studenti, che sebbene non reale è tuttavia psicologicamente probante. Inoltre, questo tipo di tecnologia profila nuove frontiere della didattica e nel post-Covid sarà di ausilio per la didattica di studenti fragili o ospedalizzati che potranno comunque seguire l’iter dei compagni».
Tecnologie performanti ma anche a portata di tutti
La tecnologia consiste in un impianto per la videoconferenza che permette la trasmissione di immagini in alta risoluzione con un audio di qualità professionale. Inoltre, grazie a un apparato per la collaboration, che può connettere con un click qualsiasi dispositivo ai display delle sale, il meeting dal singolo device (pc, tablet, smartphone) viene trasmesso in tutta la sala. Una soluzione che abbatte di fatto molte delle barriere logistiche dei meeting virtuali: tempo passato a collegare le periferiche e i vari cavi, difficoltà nel far funzionare il sistema, spesso obsoleto, installato nelle sale, problemi con software non compatibili o inutilizzati e che vuole essere di semplice attivazione e utilizzo. Quest’ultimo aspetto è infatti fondamentale se si vuole dotare la scuola di oggi di apparecchiature performanti ma anche adatte a essere utilizzate con facilità da qualsiasi tipo di operatore.
Elmec Informatica rinnova anche il progetto “Ivo va a Scuola”
Oltre ai kit di videoconferenza veloce, Elemec Informatica ha annunciato di aver rinnovato il progetto “Ivo va a Scuola” che permette ai bambini ricoverati in ospedale o che non possono frequentare la scuola di seguire le lezioni a distanza.
Il Progetto di Elmec e della Fondazione Giacomo Ascoli consiste in una soluzione che permette ai piccoli pazienti in ospedale o da casa di collegarsi in video streaming con la propria classe grazie a un tablet nelle mani del bambino, a un robot presente in aula e alla connessione internet.
Durante i mesi di lockdown Ivo è entrato in servizio nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Circolo di Varese a supporto dei pazienti colpiti da Coronavirus.
Ivo ha una struttura semplicissima: un tablet sostenuto da un’asta montata su ruote periscopiche. Viene comandato a distanza dal personale sanitario tramite un PC o uno smartphone. Entra nelle stanze e, con un sistema di videochiamata, mette in comunicazione il personale con i pazienti, consente di vedere il degente e di controllarne i parametri visualizzando il monitor accanto al letto, tutto evitando l’accesso diretto nelle stanze.
Si risparmia così il tempo della vestizione e si riduce il consumo di dispositivi di protezione. Lo stesso robottino dal 4 maggio è entrato in servizio anche al Day Center onco-ematologico pediatrico Giacomo Ascoli, al quinto piano dell’Ospedale del Ponte, per permettere ai volontari della Fondazione Giacomo Ascoli di fare visita ai piccoli pazienti.