Sony Semiconductor Solutions Corporation (“Sony”) ha annunciato l’imminente lancio di due tipologie di sensori di visione di tipo stacked con programmazione a eventi. Destinati ad applicazioni industriali, i nuovi dispositivi sono in grado di limitare il rilevamento ai cambiamenti nei soggetti e sono provvisti dei pixel più compatti del settore, con un lato di soli 4,86 μm.
I sensori di visione basati su eventi rilevano in modo asincrono le variazioni di luminanza per ciascun pixel e trasmettono solo i dati modificati, combinandoli alle informazioni sulla posizione dei pixel (coordinate XY) e al tempo, per assicurare un flusso di dati in uscita ultra-veloce e con una latenza minima.
I due nuovi sensori si basano su una tecnologia di tipo stacked (impilata) che attinge ai collegamenti Cu-Cu proprietari di Sony per limitare le dimensioni dei pixel a 4,86 μm – il valore più basso del settore. Oltre a ridurre il consumo di energia e assicurare output ad alta velocità, bassa latenza ed elevata risoluzione temporale, offriranno anche una risoluzione straordinaria per il loro formato. Tutti questi vantaggi, sommati, consentono di riconoscere i soggetti in movimento in vari ambienti e contesti.
Il traguardo è frutto della collaborazione tra Sony e Prophesee: l’unione fra la tecnologia dei sensori d’immagine CMOS della casa nipponica e le esclusive soluzioni neuromorfiche del partner francese è stata la chiave per migliorare l’accuratezza e la velocità dell’acquisizione di dati, che influirà positivamente sulla produttività dei macchinari industriali.
Date le esigenze sempre più articolate e diversificate della produzione industriale, l’uso dei sensori per estrapolare informazioni dalle immagini riprese dalle videocamere si sta progressivamente diffondendo, e l’efficienza è diventata un requisito imprescindibile.
I vantaggi dei nuovi sensori di visione Sony
Il classico metodo basato sui frame trasmette le immagini a intervalli di tempo predefiniti, fissati dal frame rate. I nuovi sensori di Sony, invece, adottano un metodo basato su eventi, che rileva in modo asincrono le variazioni di luminanza dei pixel e attiva l’output di dati completo di posizione dei pixel (coordinate XY) e informazioni temporali. La struttura di tipo stacked è quella brevettata di Sony, che sfrutta i collegamenti Cu-Cu per condurre la carica tra lo strato di pixel e lo strato logico, dove è inserito un circuito di elaborazione dei segnali in grado di registrare le variazioni di luminanza dei singoli pixel.
Questa configurazione fa sì che solo i pixel che hanno rilevato una diversa luminanza nei soggetti trasmettano i dati, permettendo al sensore di cogliere il cambiamento con la massima tempestività e risoluzione temporale possibile e senza latenza, limitando al contempo il consumo energetico.
Un ulteriore vantaggio sul piano del design è la dimensione dei pixel, che, con i loro 4,86 μm, sono i più piccoli del settore e formano un sensore molto compatto, ma con un’eccellente risoluzione.
Entrambi i modelli sono in grado di percepire anche le minime variazioni nelle vibrazioni e segnalare, così, possibili anomalie per procedere alla manutenzione preventiva delle apparecchiature. Altrettanto preciso è il rilevamento delle scintille generate dalla saldatura e dal taglio dei metalli, che può essere utile agli operai per capire, ad esempio, quando è il momento di cambiare attrezzo.
I sensori di Sony possono contribuire inoltre a migliorare la produttività nelle applicazioni che rappresentano un problema per le controparti basate su frame e sono ideali per supportare i processi di lavoro che si fondano sull’esperienza umana.
Nell’ambito della collaborazione con Sony, Prophesee ha messo a disposizione anche Metavision Intelligence Suite, un software per l’elaborazione dei segnali di evento ottimizzato per le prestazioni dei sensori. Abbinato ai sensori di visione basati su eventi di Sony, il software permette di sviluppare con efficienza le applicazioni e trovare soluzioni per vari casi d’uso.