Sviluppatosi a partire dai primi anni 2000, il live streaming ha avuto un impatto significativo in diversi ambiti, trasformando radicalmente la fruizione di contenuti rispetto agli albori del web. La possibilità di trasmettere online in tempo reale ha aperto a nuovi canali di informazione e intrattenimento e alla nascita di figure inedite come i content creator e gli influencer, portando nel contempo al precoce declino i media tradizionali. Al giorno d’oggi chiunque può trasmettere in live streaming e parlare al proprio pubblico, piccolo o grande che sia. Ma qual è la tecnologia che sta alla base del livestream e come funziona? È davvero alla portata di tutti?
Cosa significa trasmettere in streaming
Trasmettere in streaming significa inviare e ricevere dati in un flusso continuo su una rete di computer, da un server remoto a un dispositivo. Lo particolarità sta nel fatto che lo streaming online, a differenza del download, consente di avviare la riproduzione dei contenuti mentre il resto dei dati viene inviato al dispositivo. Quando si trasmettono contenuti in streaming via internet, non appena il computer o lo smartphone iniziano a ricevere i dati, si può iniziare a guardare o ad ascoltare il contenuto trasmesso che può essere un film, un brano musicale, una partita di calcio, un programma televisivo, un evento pubblico o qualsiasi altra cosa che si stia ricevendo. Condizione necessaria affinché lo streaming funzioni è una connessione internet affidabile, per evitare blocchi e interruzioni, con una velocità di almeno 2 Mbps (almeno 4 Mbps per vedere video in HD o 4K).
Come funziona il live streaming
Il live streaming funziona attraverso un processo che richiede una serie di passaggi, l’uno propedeutico all’altro, necessari per trasmettere video in tempo reale a un pubblico collegato per riceverli.
Il primo step chiave è l’acquisizione del video attraverso l’uso di telecamere e di encoder. Le telecamere catturano il video da trasmettere in diretta. Possono essere telecamere professionali o semplici webcam. L’encoder prende il segnale video grezzo dalla telecamera e lo comprime in un formato digitale adatto allo streaming. Questo processo riduce la quantità di dati necessaria per trasmettere il video, senza compromettere eccessivamente la qualità.
Il secondo passaggio riguarda la rete di trasmissione. Il contenuto codificato viene inviato a una Content Delivery Network (CDN). La CDN distribuisce il contenuto in modo efficiente in ogni angolo del mondo, riducendo la latenza e migliorando la qualità del servizio per gli spettatori situati in diverse aree geografiche. I server di streaming ricevono il flusso di dati dal CDN e lo distribuiscono agli spettatori in base alle richieste. In questo passaggio un contributo importante lo danno anche i protocolli di trasmissione come HLS, RTMP, RTSP, SRT e WebRTC.
Il terzo e ultimo step contempla la riproduzione del video attraverso lettori multimediali o piattaforme che decodificano il flusso di dati e lo visualizzano sullo schermo del computer o dello smartphone.
Come fare una diretta streaming
Finora abbiamo analizzato il live streaming dalla parte dello spettatore che riceve, guarda o ascolta il contenuto. Ma se invece volesse passare dall’altra parte e diventare creatore di contenuti, cosa dovrebbe fare? In realtà, grazie all’evoluzione della tecnologia, fare una diretta streaming è semplicissimo e praticamente gratuito, a parte i costi necessari per dotarsi della (poca) attrezzatura.
Una configurazione di base per il live streaming richiede un dispositivo da cui trasmettere (computer fisso o portatile con almeno 8 gb di ram, oppure lo smartphone), una videocamera o una webcam e un microfono. Nient’altro. Tuttavia per migliorare la qualità dello streaming è preferibile disporre di apparecchiature aggiuntive come un mixer audio e un codificatore (encoder), oltre ad alcuni strumenti utili come un treppiede, un supporto per le luci e un anello LED.
Per la trasmissione sono disponibili molte piattaforme che consentono di trasmettere i video in diretta senza alcun costo, e i nomi sono a noti a tutti: Facebook Live, Instagram Live, LinkedIn Live, YouTube Live, Twitch, Tik Tok Live e YouNow.
Volendo fare una cosa un po’ più “professionale” si può invece optare per software di live streaming a pagamento come JW Player, Vimeo, Wave, Dacast e Wowza che hanno molte più funzioni aggiuntive e permettono per esempio di trasmettere su più canali contemporaneamente, di interagire facilmente con il pubblico e di sovrapporre immagini, banner, loghi e altri elementi visivi completamente personalizzabili.
Quali tipi di contenuti possono essere trasmessi in streaming?
Dopo aver visto gli strumenti necessari per il live streaming, vediamo quali contenuti possono essere trasmessi online. Audio e video sono senza alcun dubbio le forme più tradizionali di streaming: musica, podcast, programmi televisivi, sport, film e chi più ne ha più ne metta. Col passare degli anni ha preso piede anche il gamestreaming, ossia la tecnica di giocare ai videogiochi dal vivo condividendo lo schermo con il pubblico e mostrando il proprio volto attraverso la webcam. Lo scopo del gamestreaming è quello di commentare in diretta la partita interagendo con il pubblico.
Anche i casinò live sfruttano benissimo le potenzialità del livestream, consentendo al pubblico di giocare ai classici giochi da casinò come roulette, slot e videopoker comodamente da casa ma come se fossero seduti a un tavolo verde gestito da un croupier in carne e ossa. In pratica i giocatori vivono un’esperienza di gioco più che accattivante che li catapulta di fatto dentro un vero casinò.
Criticità del live streaming
Va dunque tutto bene e il live streaming è inesorabilmente destinato a “uccidere” la TV e gli altri media tradizionali? La tendenza sembra proprio questa, tuttavia permangono delle criticità che vanno risolte per avere un rendimento ottimale. Una delle più importanti riguarda l’insorgere di problemi tecnici come ritardi audio e video, errori di codifica o interruzioni impreviste che possono verificarsi durante lo streaming in diretta, causando disagi agli spettatori e danneggiando la reputazione del brand. Ne sa qualcosa una nota piattaforma che trasmette in Italia le partite del campionato di calcio di Serie A e che spesso viene criticata dagli utenti proprio per l’incerta qualità dello streaming. Un altro problema riguarda la difficoltà di monetizzazione: non tutti i modelli di business, infatti, si adattano bene al live streaming, e può risultare difficile monetizzare direttamente i contenuti in tempo reale senza un’adeguata strategia pubblicitaria o di sponsorizzazione.