Trasmissione dati alla velocità della luce. Non è fantascienza ma un progetto concreto a cui sta lavorando con ottimi risultati la società Ibm, leader mondiale nel settore informatico come sviluppatrice di componenti hardware, software e molto altro. La velocità di connessione è diventata un misuratore fondamentale, persino un indicatore economico della ricchezza dei Paesi. Gli utenti del web diventano sempre più esigenti e richiedono standard di prestazione crescenti . Chi si serve di servizi come quelli offerti da supermoney.eu per comparare le tariffe di telefonia e le prestazioni dei diversi device, non può fare a meno di prestare attenzione massima alle prestazioni garantite dai diversi operatori del settore. La logica della società di oggi va decisamente verso quella direzione.
Trasmissione dati iperveloce: scaricheremo 6 milioni di immagini in un secondo
La trasmissione dati sta per vivere un momento di svolta. Ibm ha sviluppato e testato un chip che permetterà di navigare alla velocità della luce, scaricando giga di file in pochi istanti. Il dispositivo si basa su un sistema in grado di produrre ricetrasmettitori ottici da 100 Gbit/s.
La fotonica del silicio garantisce prestazioni imparagonabili a quelle dei cavi in rame e si serve di piccolissime particelle ottiche che consentono la trasmissione dati – ad oggi – fino a 2 chilometri di distanza. Occorre tuttavia sottolineare come la ricerca, avviata circa dieci anni fa, sia ancora lontana dall’essere messa a punto in via definitiva e introdotta sul mercato.
Come funziona
La tecnologia fotonica sostenuta da Ibm utilizza quattro fasci di luce di diversa colorazione trasmessi attraverso cavi in fibra ottica ottica anziché i tradizionali conduttori in rame, incanalando i dati al’interno di un sistema informatico e quindi verso l’esterno.
Possibili implicazioni
La fotonica del silicio, una volta sviluppata in modo definitivo, permetterà di rivoluzionare il concetto di trasmissione dati servendosi degli impulsi di luce, portando alla realizzazione di connessioni a banda larga in fibra ottica da applicare a supercomputer e server dalle potenzialità enormi.
La tecnologia sviluppata dal colosso americano è studiata per coprire distanze più brevi rispetto a quelle permesse dai tradizionali cavi in rame e garantirà, oltre a un miglioramento incalcolabile delle prestazioni, anche un abbattimento dei costi, attraverso lo sfruttamento di risorse facilmente reperibili e più economiche.
Intel ha lanciato la sfida a Ibm e sta portando avanti un proprio filone di ricerca, sebbene sia ancora indietro rispetto al competitor e stia riscontrando notevoli problematiche per ciò che riguarda i tempi di distribuzione.