L’Università di Pisa, tra i più antichi atenei italiani e fondata nel 1343, aveva la necessità di supportare l’attività didattica e di ricerca dei propri studenti e ricercatori attraverso tecnologie all’avanguardia e ad una potenza computazione sempre in espansione.
Per questo nel 2016 l’Università toscana ha deciso di realizzare il proprio quarto data center, sin da subito ribattezzato “The Green Datacenter” poiché particolarmente attendo ai concetti di sostenibilità. Già 8 anni fa infatti l’infrastruttura implementata era stata realizzata per essere all’avanguardia sia in termini di performance che efficienza così da supportare al meglio i 50mila studenti iscritti e i 1500 docenti operativi.
Il Green Datacenter è diventato in poco tempo il cuore pulsante dell’Università di Pisa nel quale convoglia il 70% delle attività di ricerca mentre il restante 30% è a supporto della didattica e dell ’amministrazione. Ad ottimizzare l’attività del Green datacenter ci sono gli altri tre data center dell’ateneo che però sono di ben più modeste dimensioni e dislocati all’interno del centro della città. Il loro ruolo è essenzialmente quello per il disaster recovery.
L’espansione del Green Datacenter
La crescente domanda di calcolo ad alte prestazioni e la necessità di elevata flessibilità operativa hanno poi portato l’istituto nel 2023 ad avviare i lavori per espandere ulteriormente il Green Datacenter con l’aggiunta di 44 rack, per un totale di 104.
“La nuova area è stata sviluppata con l’obiettivo di essere performante per i prossimi 10 anni così da poter rispondere anche ad esigenze future che non si sono ancora manifestate, ma che probabilmente saranno una conseguenza dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Per questo l’Università di Pisa ha implementato il meglio della tecnologia attuale garantendo elevata potenza, sistemi di raffreddamento efficienti ed elevata scalabilità in base alle esigenze” ha spiegato Maurizio Davini, CTO dell’Universita di Pisa.
In questo contesto, sia nell’area realizzata nel 2016 che in quella appena inaugurata, a giocare un ruolo fondamentale è stata la tecnologia Vertiv grazie ad un mix di soluzioni per l’alimentazione, il raffreddamento, la rete e i servizi.
In particolare nella nuova area è stata predisposta una soluzione di tipo ibrido che include venti unità infrarack Vertiv™ Liebert® CRV e due unità di raffreddamento a pavimento a espansione diretta Vertiv™ Liebert® PDX-PI con compressori a velocità variabile, oltre a tre unità di liquid cooling Liebert® XDU, che controllano la temperatura e il flusso del refrigerante verso i server in un’applicazione direct-to-chip.
Vertiv ha inoltre previsto diverse unità per l’alimentazione elettrica, tra cui due sistemi UPS (gruppi di continuità) VertivTM Liebert® APM 500kVA e batterie VRLA, otto unità switchgear Liebert® RXA, una soluzione prefabbricata Vertiv™ Power Module da 400kW, 76 VertivTM Geist Switched PDU (unità di distribuzione dell’alimentazione) e 38 VertivTM VR rack.
Benefici ottenuti
Grazie alla tecnologia Vertiv di raffreddamento liquido combinato con quello ad aria, l’Universita di Pisa ha riscontrato benefici nella gestione termica con riduzioni nei consumi energetici ed un raffreddamento efficiente per le apparecchiature ad alta intensità.
Grazie a queste tecnologie l’area più antica del Green Datacenter si caratterizza per avere un PUE medio di 1,20 con alcuni periodi dell’anno nei quali si riduce anche a 1,05. Nella nuova area si prevede di poter ridurre ulteriormente i valori grazie alle più moderne tecnologie installate.
A Vertiv è stata infine affidata anche la manutenzione predittiva dell’infrastruttura grazie alla propria esperienza maturata nel settore e ad un team di 140 tecnici sul territorio italiano che possono intervenire nel più breve tempo possibile.