Mettere al centro il paziente e la sua famiglia è un principio sempre valido in ambito sanitario ma che diventa ancora più fondamentale nel caso in cui il malato si trovi alla fine del suo percorso di vita. Da 34 anni Vidas, associazione apartitica, aconfessionale e no profit attiva nella prestazione di cura palliative, è scesa in campo proprio col fine di dare sostegno ai malati terminali e ai suoi familiari in un percorso quanto mai difficile ma necessario. Un percorso che non si limita alla fornitura di assistenza sanitaria, che può avvenire al domicilio del paziente, nel centro Hospice Casa Vidas o in day-Hospice, ma che deve prendersi cura a 360° delle esigenze del malato.
Per questo fin dal 2003 Vidas si è dotata di una cartella clinica informatizzata che però col tempo è diventata obsoleta. Con la collaborazione di Microsoft e Lutech dal 2015 è invece attiva una nuova generazione di cartella clinica elettronica, studiata da Vidas per Vidas, che permette al personale e ai diversi team che hanno in cura il paziente di scambiarsi informazioni ed essere sempre aggiornati sui dati relativi al malato, alla sua terapia, ai suoi colloqui e ai suoi farmaci.
“Il nostro obiettivo – spiega Barbara Rizzi, direttore scientifico Vidas – era la creazione di una cartella clinica che mantenesse il paziente al centro: quindi sì a una sezione riservata ai dati clinici, ma non solo: abbiamo riservato ampio spazio agli aspetti relazionali e abbiamo introdotto una sezione dedicata al colloquio. Volevamo una cartella che fosse espressione del nostro lavoro interdisciplinare e d’integrazione e che garantisse l’accesso alle informazioni ovunque e da parte di qualsiasi membro del team”.
“La necessità – prosegue Rizzi – era anche quella di avere a disposizione una tecnologia al passo coi tempi (hardware nuovi e software flessibili) più uno strumento che fornisse sostegno nel processo di dematerializzazione. Importante anche il pieno rispetto dei criteri normativi in continua evoluzione”.
La cartella clinica elettronica adottata da Vidas si appoggia su hardware Microsoft e su Microsoft Azure ma la soluzione è stata progettata da Lutech. Si tratta di wHospital, un software che, come spiega Matteo Tiberi, responsabile commerciale BU wHospital di Lutech “nasce ormai 14 anni fa per la gestione dei dati clinici in sicurezza per i pazienti e gli operatori e che col tempo abbiamo sempre cercato di rendere più fruibile e portabile. L’esperienza di Vidas ci ha permesso di conoscere un mondo che sta al di fuori della realtà ospedaliera e soprattutto ci ha permesso di complementare un vero modello applicativo e organizzativo che permettesse di mettere al centro il paziente e i suoi bisogni e di poter utilizzare la tecnologia come supporto a un processo più efficiente”.
“La nuova cartella clinica informatizzata – conclude Barbara Rizzi – permette la condivisione in tempo reale, tra le 70 figure delle équipe sociosanitarie impegnate sia al domicilio sia nell’hospice Casa Vidas, di tutte le informazioni relative al paziente. La continuità del servizio attraverso i tre percorsi di cura (domicilio, degenza e day hospice) e la successiva definizione del Piano Assistenziale Individuale (PAI) viene assicurata da questo strumento capace di porre al centro il paziente, così come ci sforziamo di fare noi nel percorso di assistenza”.
Gli applicativi per la degenza e il day hospice sono stati attivati già all’inizio del 2015 perché per essi è stato possibile adattare un applicativo già sviluppato dal fornitore. La App adottata per il domicilio, wHospital HomeCare, è stata invece adattata specificamente alla realtà di Vidas, richiedendo tempi di collaudo e implementazione più lunghi che si sono conclusi con la messa in funzione definitiva del sistema.