In un veicolo, tra i vari elementi soggetti ad usura ci sono sicuramente gli pneumatici. Ma quando bisogna cambiare le gomme delle proprie autovetture? Secondo la legge italiana la sostituzione deve avvenire quando non viene più rispettata una particolare soglia d’usura. In particolare, si fa riferimento a quando la profondità della scolpitura del battistrada è inferiore a 1,6 mm, soglia sotto la quale è difficile garantire l’aderenza ottimale del veicolo all’asfalto, con un conseguente aumento delle possibilità del verificarsi del fenomeno dell’acquaplaning. Attenzione però che gli 1,6mm di soglia valgono per l’Italia, mentre altre nazioni possono avere legislazioni differenti. Se si viaggia all’estero è bene pertanto informarsi.
Come misurare il battistrada?
La misurazione del battistrada può essere effettuata attraverso l’utilizzo di un calibro di profondità e può essere agevolato dalla presenza di alcune scritte e indicazioni che si consumano piano piano, permettendo così di capire se ci si sta avvicinando al limite consentito. Nel compiere questa operazione c’è però un piccolo accorgimento da dover tenere in considerazione: dato che le gomme non si consumano uniformemente (di più sul loro lato interno, mentre se troppo gonfie al centro) bisogna procedere alla rilevazione in diversi punti.
Cosa incide sul consumo delle gomme?
Oltre a “questioni fisiche” di cui parleremo poco dopo, esiste per legge un limite temporale che non deve essere superato: anche se le gomme non hanno oltrepassato la soglia d’usura stabilita, al raggiungimento del decimo anno di utilizzo è obbligatorio sostituirle.
Nella maggior parte dei casi però, a meno che si guidi davvero poco, il ciclo di vita di un treno di gomme è ben più ridotto. Sono numerosi infatti i fattori che influenzano il buono stato degli pneumatici: la tipologia di immagazzinamento prima dell’acquisto (molto importante) e le condizioni di utilizzo come la pressione delle ruote, la velocità media, il tipo di strade percorse, la presenza di buche o meno, il carico dell’autovettura e le variazioni ambientali. Si tratta quindi di elementi variabili che non permettono di stabilire a priori quando bisogna cambiare le gomme.
Quando cambiare le gomme quindi?
Dopo il quinto anno di utilizzo è bene controllare gli pneumatici almeno una volta l’anno. Diversi studi evidenziano come tra i 20mila e i 40mila km percorsi è solitamente necessario procedere alla sostituzione delle gomme.
A complicare ulteriormente le cose è l’esistenza di diverse tipologie di gomme: estive, invernali e 4 stagioni. Invernali ed estive hanno una durata che varia dai 5 ai 10 anni con le invernali che devono essere alternate alle estive, non oltre il 15 maggio. Gli pneumatici 4 stagioni invece (che si utilizzano tutto l’anno) si consumano più rapidamente rispetto alle altre due tipologie, circa il 10-15% in più.
Questo però non è tutto: ci sono altri fattori da considerare che possono portare a sostituire le gomme prima del tempo. Si tratta della presenza di tagli, rigonfiamenti anomali o bolle lungo la spalla o il fianco esterno degli pneumatici.
Cosa fare quando le gomme sono da cambiare?
Esistono due possibile alternative. La prima è quella di rivolgersi al proprio gommista di fiducia che si occuperà di tutta la gestione dell’intero ciclo di vita degli pneumatici e alle volte anche della scelta. Altrimenti si possono utilizzare in autonomia servizi online specializzati, come Autoparti.it che permettono di scegliere le gomme più adatte, confrontando tra i migliori modelli disponibili. Il tutto al miglior prezzo garantito e con spedizioni rapide e gratuite in tutta Italia. A questo punto starà nel proprietario dell’auto decidere se affidarsi ad un professionista per il cambio gomme oppure farlo in autonomia.