A cura di Stefania Prando, Business Development Manager di Kingston Technology
Le aziende di ogni settore stanno incontrando sempre nuove esigenze, in materia di gestione dello storage. Per riuscire a rispondervi, facendo fronte alla mole in continuo aumento di dati e informazioni da processare, elaborare e conservare, è essenziale poter contare su driver a stato solido (SSD) appositamente progettati per server e data center aziendali, in grado di garantire prestazioni costanti e di elevata qualità.
Ma quali sono i principali vantaggi degli SSD per lo storage aziendale e in cosa si differenziano rispetto alle unità progettate per l’utilizzo consumer? Proviamo a evidenziarne alcuni aspetti.
Integrazione con il cloud storage
Una qualità fondamentale, vista la crescente diffusione del cloud storage, è la capacità degli SSD di integrarsi efficacemente con servizi basati su cloud.
Il classico modello di storage è strutturato su livelli, così da poter “pescare” facilmente i dati giusti dal livello corrispondente: la capacità di ricerca rapida delle informazioni che caratterizza gli SSD consente ai servizi basati sul clouding di massimizzare ancor di più l’efficienza, qualunque sia la tipologia di dato da elaborare. I drive a stato solido rappresentano quindi la soluzione ideale per velocizzare i processi di elaborazione dei carichi di lavoro degli ambienti virtualizzati, contribuendo a raggiungere uno degli obiettivi fondamentali della virtualizzazione, ovvero: ottenere il massimo risultato utilizzando la minor quantità di risorse possibile.
Costanza vs immediatezza
Quando accendiamo il pc, l’immediatezza è fondamentale: tutti vogliamo l’avvio più rapido possibile. Nei data center è invece molto più importante mantenere una qualità costante delle prestazioni, poiché l’unità funziona 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Proprio per questo, i data center necessitano di drive massimamente affidabili. Il bisogno di coerenza comporta una grande differenza nella progettazione dell’SSD rispetto alle unità pensate per un utilizzo consumer: dalla scelta dei componenti giusti, dai chip flash ai controller, tutto deve essere studiato appositamente per le esigenze del Data Center.
A differenza delle soluzioni SSD pensate per essere utilizzate dagli utenti finali, gli SSD per impieghi aziendali non solo devono essere ottimizzati per garantire le massime prestazioni dopo pochi secondi dall’accesso ma, utilizzando anche una maggiore area di over provisioning (OP), garantire una maggiore stabilità di funzionamento per periodi di tempo più lunghi. Questo garantisce la massima costanza e stabilità prestazionale degli array di storage, in linea con le esigenze delle aziende in termini di Qualità del Servizio (QoS) in caso di elevati picchi di traffico.
Sopportare i picchi: il caso dell’e-commerce
Il classico esempio di business che mette a seria prova la capacità di sopportazione dei picchi, è sicuramente l’e-commerce. Quando si hanno promozioni particolari, magari in occasione del Black Friday, milioni di persone sono online e fanno shopping nello stesso momento. L’infrastruttura può arrivare a dover gestire un numero di transazioni davvero molto importante, ed è ovviamente fondamentale riuscire garantirle tutte. Immaginati da utente come reagiresti a ritardi nella risposta del sito oppure a vedere annullata la tua richiesta dopo aver già inserito i numeri della tua carta! Sono questi i momenti, in cui si vede il livello della Qualità di Servizio di un SSD. In questo contesto, le SSD client rischierebbero infatti di andare in sovraccarico, non riuscendo a gestire la quantità di transazioni che viene lanciata, mentre le SSD progettate per i data center sono invece pensate per resistere a una quantità di stimoli decisamente superiore. Cosa che non capiterà mai di dover sostenere nel mondo consumer, dove l’utente medio si limita a navigare online o al massimo guardare un film!